venerdì 4 gennaio 2019

L’ASARP chiede l’apertura di un’inchiesta interna sulla morte avvenuta al SPDC1 di Cagliari.




All’Assessore Regionale alla Sanità Dott. Luigi Arru
Al Dott. Fulvio Moirano Direttore Generale A.T.S. Sardegna
Al Direttore dell’ASSL CAGLIARI Dott. Luigi Minerba

Oggetto: richiesta di apertura inchiesta amministrativa-sanitaria per la morte del signor A.Pipia.

Apprendiamo, con sgomento, della morte del signor A.Pipia, paziente del Centro di Salute Mentale di Cagliari ovest, avvenuta il giorno 23 dicembre u.s. presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale SS.Trinità di Cagliari.

Il Signor Pipia ha subito in data 10 dicembre scorso un Trattamento Sanitario Obbligatorio mentre si trovava barricato presso la sua abitazione. Sono intervenuti vigili del fuoco, 118, vigili urbani e il Centro di Salute Mentale per poter accedere all’appartamento. Sembra che l’alloggio fosse in condizioni di totale abbandono dal punto di vista igienico sanitario e che il signor Pipia non fosse monitorato per le sue condizioni di salute e per l’assunzione della terapia.

Sembra, inoltre che il Signor Pipia, durante il ricovero nel SPDC, abbia tentato di uccidersi con la corda della serranda e che per questo sia stato contenuto. Non sappiamo se la morte (sembrerebbe per infarto fulminante) sia avvenuta mentre si trovava legato al letto e quindi causata dalla contenzione.

Nell’esprimere, ancora una volta, la nostra ferma condanna per il perdurare di una pratica inumana e degradante (oltre che illegale) presso un SPDC Sardo (l’ultima morte riguarda il giovane sassarese), chiediamo che venga aperta una inchiesta interna (oltre alla inchiesta che la Procura ha già avviato) che faccia piena luce sull’intera vicenda.

In particolare sulle condizioni del signor Pipia che hanno portato all’attivazione di un TSO (pratica di privazione della libertà assolutamente eccezionale), sul comportamento dei medici e degli operatori del SPDC1 di Cagliari che hanno disposto e praticato la contenzione meccanica e sull’episodio del tentato suicidio, e su quali provvedimenti disciplinari si intende assumere nei confronti degli eventuali responsabili di questa tragedia umana.

Chiediamo inoltre, che le SS.LL. assumano con urgenza un provvedimento che disponga il divieto di contenere meccanicamente, nei servizi sanitari e sociali (sappiamo che si utilizza anche in altri reparti ospedalieri, in RSA e addirittura in Case di riposo e Comunità Protetta).

Si chiede di essere informati sull’esito dell’inchiesta. Per quanto riguarda il procedimento penale, se vi fosse un rinvio a giudizio dei possibili responsabili, l’ASARP e l’UNASAM si costituiranno parte civile.

Cagliari 2 gennaio 2019

La Presidente Gisella Trincas

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