giovedì 3 gennaio 2019

I Sardi hanno una grossa opportunità: quella di buttare a mare ogni rapporto con lo Stato italiano. Non perdiamo l’occasione. Di Pier Franco Devias.



Ho letto dell'apocalittico taglio dei vitalizi alla camera. 44 milioni all'anno. Bassa propaganda per boccaloni e creduloni. Lo sapete quanto sono 44 milioni all'anno? L'equivalente di quanto ci costano le forze armate in sole 16 ore.

Ma se vogliamo parlare di sprechi vi posso raccontare ad esempio di quanto ci costano solo gli stipendi dei preti militari: appena 20 milioni di euro, poveri agnellini.

Se volete vi scrivo una (lunghissima) lista di sistematici sprechi, di centinaia di miliardi di euro estorti ai lavoratori, ai pensionati, ai poveri cristi e buttati in questa cloaca senza fondo che chiamano Italia. Un mostro degnamente fondato dai tiranni Savoia e tenuto assieme con le baionette, l'olio di ricino e le tangenti. Un sistema mafioso che ha nello spreco, nell'abuso e nel privilegio il fondamento della sua stessa esistenza. Un aborto della Storia nato male e cresciuto peggio. E che non morirà bene.

Noi abbiamo una grande opportunità. Quella di poter vivere dignitosamente del nostro lavoro, coltivare le nostre speranze, riconquistare il diritto alla felicità. 
Lo potremo ottenere solo gettando a mare tutto ciò che è nato e cresciuto sulla mala pianta di questo Stato, di questa politica e di tutte le sue nauseabonde ramificazioni anche sarde.

Noi abbiamo OGGI l'opportunità di intraprendere il cammino verso una nuova Repubblica, recidere i legami con ogni consorteria mafiosa e corrotta, decidere totalmente del nostro futuro, diventare protagonisti della nostra storia e padroni del nostro destino. Sta a noi,
ADESSO, decidere se intraprendere quel cammino di libertà o continuare a vivere sottomessi, asserviti e umiliati.

Di Pier Franco Devias

L’opera nella foto è dell’artista Banksy

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