venerdì 4 gennaio 2019

Rassegna stampa 03 Gennaio 2018


Unione Sarda.

AUTODETERMINATZIONE. Le iniziative
Identità europea e comunità locali: un doppio dibattito

Uno sguardo all'Europa, uno ai Comuni (spesso piccoli o piccolissimi) della Sardegna. Il doppio impegno pubblico del candidato governatore di Autodeterminatzione Andrea Murgia, oggi a Olbia e domani a Tertenia, disegna un ponte ideale tra la grande comunità dei cittadini europei e le piccole comunità che caratterizzano il territorio dell'Isola, spesso alle prese con problemi pressanti - primo tra tutti lo spopolamento - ma pur sempre portatrici di grande vivacità.

Sono molti i temi che verranno affrontati nei due dibattiti. Quello in programma oggi pomeriggio a Olbia, all'hotel President con inizio alle 18, è intitolato “Europa: impedimento o opportunità per la Sardegna?”, e verrà moderato da Barbara Guastoldi di Autodeterminatzione.

Interverranno il leader storico di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu, l'antropologo Bachisio Bandinu e Benedetto Fois (Cna-Tag Gallura). Ad Andrea Murgia avrà il compito di concludere i lavori. Domani invece la coalizione che unisce partiti indipendentisti e altre forze identitarie si trasferirà in Ogliastra, nell'aula consiliare del Comune di Tertenia. In questa occasione il tema dell'incontro sarà “Comunidades-Il valore dei nostri Comuni”.

Anche in questo caso parteciperà Bustianu Cumpostu; tra gli altri interventi previsti, quelli del sindaco di Tertenia Giulio Murgia, di quello di Escalaplano Marco Lampis, del presidente di Autodeterminatzione Fabrizio Palazzari e di alcuni esponenti della coalizione (Angiuleddu Murgia, Luca Lai, Brigida Carta e Bettina Pitzurra). Come sempre, tirerà le somme il candidato Andrea Murgia. (ro. mu.)


La Nuova

Nel centrosinistra si va verso le convergenze
Possibile la lista unica per Upc, Psi e Cd. Anche a sinistra il quadro
è vicino a una semplificazione

CAGLIARI
Il programma della coalizione dei Progressisti sardi, l'ex
centrosinistra, non c'è ancora, ma all'interno del gruppo comincia a
essere molto più chiaro quanti e quali partiti sosterranno la
candidatura di Massimo Zedda come governatore.I centristi. Upc, Psi e
Centro democratico potrebbero presentarsi con una sola lista. Le
trattative sono ben avviate e il segretario nazionale dei Popolari
cristiani, Antonio Satta, è ottimista. «Siamo a buon punto - fa sapere
- e forse l'unico problema che abbiamo ancora è quello del simbolo».

Fra l'Upc e il Psi l'alleanza è consolidata da tempo e infatti in
questa legislatura agli sgoccioli hanno formato un gruppo unico,
presieduto da Pierfranco Zanchetta. Però, il 24 febbraio, il duo
potrebbe trasformarsi in un trio, con l'arrivo anche del Centro
democratico, che in Sardegna fa capo all'ex deputato Roberto Capelli,
e quindi fra le candidate ci sarà di sicuro la consigliera uscente
Anna Maria Busia.

Se così fosse, il matrimonio elettorale di marzo per
le Politiche fra Cd e +Europa (è la lista di Emma Bonino) sarebbe già
finito. E infatti i Radicali nazionali, che in Sardegna hanno come
portavoce Riccardo Lo Monaco, aspettano il loro primo congresso - sarà
a fine mese - e solo dopo decideranno se e come scendere in campo. La
loro eventuale lista però potrebbe finire in conflitto con quella
ormai sicura dei Radicali sardi o Radicales sardos, il portavoce è
Valerio Piga, che sono passati dalla coalizione indipendentista di
Autodeterminatzione all'alleanza progressista per Zedda.La sinistra.

Italia-Sardegna in Comune, il movimento del sindaco di Parma
Pizzarotti, Rete Futura, fondata dall'ex presidente della Camera Laura
Boldrini, e gli ex civatiani di Possibile sono impegnati, a loro
volta, a confluire tutti in una lista unitaria. Anche in questo caso
c'è stata un'accelerazione nelle trattative fra Maurizio Sirca (Italia
in Comune), Michele Piras e Marco Furfaro (Futura) e Thomas Castangia
(Possibile) per chiudere l'accordo a tre.

Accordo che, nei prossimi
giorni, potrebbe coinvolgere anche gran parte di Sinistra italiana,
quella che si è schierata a favore di Zedda. Mentre, sempre a
sinistra, è dato per fatta l'alleanza fra il gruppo dei bersaniani di
Mdp, pronti a ricandidare i consiglieri uscenti Daniele Cocco, Luca
Pizzuto, Eugenio Lai e Paolo Zedda, con i comitati capeggiati dall'ex
presidente del Senato Pietro Grasso.

Alla fine i due movimenti
dovrebbero presentarsi con il simbolo di Liberi e Uguali. Sembra
invece destinato a correre da solo, seppure sempre con i Progressisti,
il Progetto comunista, che fa capo al consigliere regionale uscente
Fabrizio Anedda. (ua)

le date
Liste da presentare entro lunedì 21

CAGLIARI. La volata verso le Regionali del 24 febbraio è cominciata.
Giovedì 10 gennaio, sul Bollettino ufficiale della Regione, sarà
pubblicato il decreto del governatore uscente, Francesco Pigliaru, che
ha fissato la data delle elezioni. Basta qualche calcolo sul
calendario, per avere la certezza che le liste elettorali dovranno
essere presentate dai partiti fra domenica 20 gennaio e lunedì 21
(entro le ore 20) nella cancelleria della Corte d'appello di Cagliari.

Sarà quello l'Ufficio regionale centrale in cui dovranno essere
depositate tutte le liste degli otto collegi: Cagliari, Sassari,
Tempio-Olbia, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Iglesias-Carbonia e Medio
Campidano. Ma prima per i partiti ci sarà un'altra scadenza: tra
domenica 13 gennaio e lunedì 14 (sempre entro le ore 20) dovranno
depositare i contrassegni elettorali e quelli delle coalizioni. Per i
partiti che non sono presenti in Consiglio regionale sarà anche il
momento per presentare le firme a sostegno delle candidature. Poi,
come scritto qualche riga sopra, una settimana dopo sarà la volta
delle liste e della dichiarazione di ciascun partito sul candidato
governatore che sosterrà il 24 febbraio.

Per quanto riguarda gli otto
collegi, in ciascuna lista i candidati consiglieri non potranno
superare il numero dei seggi assegnati: 20 a Cagliari, 12 Sassari, 6
Nuoro, Tempio-Olbia e Oristano, 4 Iglesias-Carbonia, 3 il Medio
Campidano e 2 l'Ogliastra. Tra l'altro, sempre nelle liste, dovrà
essere rispettata la parità di genere fra i candidati. L'ultima
scadenza, in Corte d'appello, è riservata invece solo ai candidati
governatori: il 24 gennaio, un mese esatto prima delle Regionali, i
possibili presidenti dovranno confermare la loro discesa in campo. Il
passaggio successivo sarà quello del sorteggio delle coalizioni e dei
partiti per la posizione che avranno nelle otto schede elettorali.

Alghero
Cresce il numero dei candidati

ALGHERO
Se a Capodanno la meta preferita dei cagliaritani è Alghero, per fine
febbraio moltissimi algheresi sognano di andare a Cagliari. Il 24
febbraio si vota per il rinnovo del consiglio regionale e la lista
degli aspiranti portabandiera catalani nell'aula di via Roma si
ingrossa. L'indiscrezione più clamorosa, ma al momento lontana dal
realizzarsi, vorrebbe in lizza il sindaco Mario Bruno con una lista di
sindaci a sostegno di Massimo Zedda.

A escluderlo è anche la
candidatura ormai certa di Raimondo Cacciotto, da lui indicato cinque
anni fa e pronto a ripresentarsi nella lista del Pd. I dem di Alghero
lanciano anche Alma Cardi, già assessora dello Sviluppo economico
nella giunta comunale di Stefano Lubrano. Per restare nel
centrosinistra, è forte la candidatura con Campo progressista di Giusy
Piccone, già consigliera comunale e attivista dei diritti di genere.
Corre con Zedda anche il segretario cittadino dell'Upc ed ex assessore
comunale, Gianni Cherchi.

Ufficiale la candidatura del suo omologo del
Pds, Gavino Tanchis. Sembra intenzionato a fare un passo indietro
Marco Di Gangi di Energie per l'Italia, il cui nome torna in ballo
come possibile candidato sindaco del centrodestra. L'Epi algherese
punterebbe su Patricia Petretto per una candidatura di servizio, come
quelle di Massimiliano Lepri in Fortza Paris e Natacha Lampis con
Autodeterminatzione. L'ex gm dell'aeroporto, Umberto Borlotti,
sosterrà Sardi Liberi, il movimento presieduto da Mauro Pili. Tornando
al centrodestra, la gara inizia in discesa per Marco Tedde,
vicecapogruppo uscente di Forza Italia e uomo forte del partito, che
sarà ricandidato così come Laura Giorico.

L'unica insidia sarebbe
rappresentata da Michele Pais, attuale leader della Lega ad Alghero.
Tra gli aspiranti sindaci c'è anche Mario Conoci, che potrebbe
rinunciare alla candidatura col Psd'Az per le regionali in cambio
dello scranno più alto di Porta Terra.

Il candidato sardista sarebbe a
quel punto Tore Pintus. Chiude la coalizione Alberto Zanetti dei
Riformatori. Dopo la rinuncia di Roberto Ferrara, il M5S punta tutto
su Nadia De Santis. Si attende di sapere cosa deciderà Maria Grazia
Salaris, data in avvicinamento a Fratelli d'Italia. (g.m.s.)

Centrodestra al lavoro: varato il programma
Preparato dal Tavolo ristretto, sarà presentato alla coalizione il 7 gennaio
I punti cardine: riforma della sanità, trasporti e nuova legge urbanistica

CAGLIARI
Il programma elettorale del centrodestra è pronto. A confermarlo è il
coordinatore del Tavolo regionale che ha preparato la bozza. «Siamo ai
dettagli - fa sapere Dario Giagoni della Lega - Lunedì 7 gennaio, lo
presenteremo agli alleati durante la riunione della coalizione. Poi
qualche giorno dopo ci sarà un nuovo passaggio al Tavolo per il
programma e subito dopo diventerà il nostro manifesto con cui
vinceremo le elezioni regionali di febbraio».Venti punti. «Siamo
partiti da una decina di argomenti- prosegue Giagoni - ma col passare
delle riunioni, ci siamo resi conti che i problemi erano il doppio.

Soprattutto sono un'infinità quelli lasciati irrisolti dal
centrosinistra e dalla giunta Pigliaru». Comunque, «sarà un programma
snello, con una soluzione realizzabile per ogni caso. Perché
l'obiettivo del centrodestra è e sarà quello di affrontare un problema
alla volta e puntare a risolverlo subito, o getteremo le basi per
trovare la soluzione nel breve e nel medio periodo».Le priorità.
Stando alle bozza, nei primi quaranta giorni di governo della Regione,
il centrodestra vorrebbe rivoltare come un calzino la sanità.

«Per tutti i partiti della coalizione - sottolinea Giagoni - l'Asl unica è
stata un disastro e la gestione affidata a un solo manager ha
provocato solo danni. Quindi, cancelleremo l'Ats e abbiamo già in
mente un modello più legato ai territori. A essere accentrati saranno
solo l'amministrazione del personale e la Centrale acquisti. Mentre
l'organizzazione degli ospedali, ad esempio, ritornerà nelle mani di
macro aziende sanitarie».

Un'altra delle priorità è l'urbanistica:
«Rivoluzioneremo il Piano paesaggistico regionale e quello nuovo varrà
anche per i Comuni delle zone interne. Sia chiaro: rispetteremo
l'ambiente, ma lo sviluppo non può essere bloccato per sempre». Subito
dopo, nell'elenco delle urgenze, ci sono la riforma della Regione, «La
macchina è vecchia e va ammodernata in fretta», dice, e i rapporti con
lo Stato e l'Europa. «Abbiamo scritto - prosegue - che su accise e
accantonamenti la trattativa col Governo dovrà essere immediata e
concludersi il più in fretta possibile».

Anche con l'Europa i rapporti
dovranno cambiare: la Sardegna non può più rimanere ostaggio dei
burocrati. «L'insularità - aggiunge - oltre a essere inserita nella
Costituzione italiana, tra l'altro lo scriveremo anche nello Statuto,
dovrà esserci riconosciuta dall'Unione europea».Trasporti e meno
tasse. Sono questi altri due punti fondamentali del programma. «Sulla
continuità territoriale marittima - sottolinea Giagoni - abbiamo
scritto il nostro no secco a qualunque futuro monopolio. Su quella
aerea, vogliamo aprire ad una continuità che vada oltre i collegamenti
scontati con Roma e Milano.

Ma prima di tutto, vogliamo rendere
efficienti i trasporti interni: sono fondamentali per far crescere la
Sardegna». Poi meno tasse. «Grazie a una fiscalità più leggera, siamo
convinti che aumenterà il numero degli investitori e quindi
aumenteranno le occasioni di lavoro per i giovani». Il tutto - secondo
la coalizione - dovrà poggiare sue due basi solide: il massimo della
sicurezza per i cittadini e pochissima burocrazia per le imprese.Zero
polemiche. Dario Giagoni lo dice con sicurezza: «Le schermaglie sulla
candidatura a presidente di Christian Solinas non ci sono più». (ua)

Unione Sarda

ELEZIONI.
Firme e simboli, tempi stretti
Partiti alle prese con le varie incombenze

La caccia alle firme scatterà il 10 gennaio, data della pubblicazione
sul Buras del decreto di indizione delle elezioni regionali.
All'incombenza sono chiamate tutte quelle sigle che non possono
contare sulla presenza nelle liste di consiglieri regionali uscenti. È
il caso della Lega, del Movimento Cinquestelle che nel 2014 non
partecipò alla tornata elettorale, della lista con la quale dovrebbe
scendere in campo la magistrata del Tar del Lazio, Ines Pisano. Ma
anche di alcuni dei simboli che costituiscono le coalizioni di
centrodestra e di centrosinistra.

Quante firme servono
Secondo la legge statutaria le liste dei candidati per ogni
circoscrizione devono essere sottoscritte da non meno di 500 e non più
di mille elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni per le
circoscrizioni fino a 500mila abitanti e da non meno di mille e non
più di 1500 per le circoscrizioni con oltre mezzo milione di abitanti.

Se, come è prevedibile, Lega e M5s avranno gioco abbastanza facile, la
stessa cosa non si può sostenere per movimenti neonati o che comunque
potrebbero avere difficoltà a raccogliere le firme in tutte le otto
circoscrizioni. La corsa contro il tempo inizierà giovedì 10 e andrà
avanti per dieci giorni. La Lega ha già fatto sapere che dedicherà
alla raccolta firme il 12 e 13 gennaio: in programma «una grande
gazebata tra la gente dal nord al sud dell'Isola».

Le scadenze
Il 20 e il 21 gennaio, alla cancelleria del tribunale presso il quale
è costituito il rispettivo ufficio centrale circoscrizionale, dovranno
essere presentate le liste, le accettazioni della candidatura, i
certificati di iscrizione dei candidati nelle liste elettorali, le
firme dei sottoscrittori, e dichiarazioni di collegamento con il
candidato Presidente. Una settimana prima, cioè il 13 e il 14 gennaio
sino alle 20, devono essere depositati in Corte d'Appello a Cagliari i
contrassegni delle liste circoscrizionali. Infine il 24, sempre presso
la Corte d'Appello di Cagliari, devono essere presentate le
candidature alla carica di presidente della Regione e il programma
politico. (ro. mu.)

La Pastorale
I candidati alle Regionali a confronto

Un incontro con i candidati ufficiali alla carica di governatore della
Sardegna. Lo ha organizzato la Pastorale sociale e del lavoro della
Diocesi di Cagliari, diretta da don Ignazio Boi.

L'appuntamento con gli aspiranti presidenti della Regione Francesco
Desogus (Movimento Cinque Stelle), Paolo Maninchedda (Partito dei
sardi), Andrea Murgia (Autodeterminatzione), Mauro Pili (Sardi
liberi), Christian Solinas (centrodestra), Massimo Zedda
(centrosinistra) è sabato 12 gennaio alle 9.30 nella chiesa di Santa
Restituta, in via Sant'Efisio a Cagliari.

L'introduzione dei lavori della giornata è affidata a don Ignazio Boi.
Ci sarà una breve presentazione di ciascun candidato. Intorno alle 10
è prevista una serie di domande e la risposta (a tempo). In seguito
ognuno potrà fare un appello al voto. Le conclusioni saranno a cura di
monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari. Nella locandina
dell'incontro si legge una frase di Papa Francesco: «La buona politica
è al servizio della pace». (ro. mu.)


CENTRODESTRA.
«Alle Regionali vi sorprenderemo»
Fratelli d'Italia lancia la campagna per il voto del 24 febbraio
Truzzu: puntiamo a essere la seconda forza della coalizione

Fratelli d'Italia vuole fare il colpaccio. «Saremo noi la sorpresa
delle prossime regionali», ha detto ieri il capogruppo in Consiglio
regionale, Paolo Truzzu, che ha fatto coincidere la tradizionale
conferenza stampa di inizio anno con l'avvio della campagna elettorale
per il voto del 24 febbraio. Fare il colpaccio significa,
evidentemente, anche superare Forza Italia.

Arrivare almeno secondi.
«Puntiamo ad essere la forza numero due della coalizione di
centrodestra», ha spiegato. Difficile invece scalzare dal podio la
Lega con la quale, ha aggiunto Truzzu, «c'è un rapporto molto franco».
«Ottimo», secondo il deputato Salvatore Deidda: «Siamo stati quelli
che più hanno collaborato con il Carroccio per fare in modo che la
scelta del candidato governatore ricadesse su Christian Solinas».
Uscenti ricandidati
Le liste di Fratelli d'Italia potranno contare innanzitutto
«sull'usato sicuro, con tutti gli uscenti che saranno ricandidati», ha
annunciato Truzzu, «ma guardiamo anche al mondo delle professioni».

Consiglieri uscenti, a parte il capogruppo, sono l'ex Udc Gianluigi
Rubiu e Gianni Lampis che in questa legislatura ha giurato due volte.
Ieri Rubiu ha richiamato l'importanza di ridare slancio all'industria
nel Sulcis-Iglesiente e la necessità di sburocratizzare la macchina
Regione. Lampis, invece, ha ricordato i cinque anni di attività di
Fratelli d'Italia: «Siamo diventati un presidio per chi si sente
alternativo al centrosinistra».

Deidda fa un bilancio
Deidda, da parte sua, ha fatto il punto sui suoi primi dieci mesi di
attività da parlamentare: sei proposte di legge, trenta interrogazioni
a risposta scritta, quattro risoluzioni e tre risposte immediate in
commissione, un'interpellanza, una mozione, dieci ordini del giorno,
di cui uno approvato in legge di stabilità sulla riattivazione della
continuità nelle rotte minori e un altro sul prezzo del latte.

Poi ha
ricordato le 19mila firme raccolte dal partito in appena quaranta
giorni per dire no alla Asl unica. «Abbiamo visitato i presidi
sanitari e constatato dal vivo tutti i disagi causati da questo
gigante», ha detto.

Sopprimere subito l'Ats
La soppressione dell'Azienda per la Tutela della Salute sarà uno dei
temi portanti della campagna di FdI per il voto di febbraio. Di Fdi e
del resto della coalizione. La sanità è infatti uno dei circa venti
punti sui quali si è concentrato per tutto il mese di dicembre il
tavolo programmatico del centrodestra.

Un punto su quanto realizzato
dal gruppo di lavoro sarà fatto lunedì sette gennaio in serata a
Cagliari nella sede del Psd'Az in viale Regina Margherita, in
occasione del tavolo politico-organizzativo con le 11 sigle della
coalizione convocato dal suo coordinatore, Eugenio Zoffili.
Roberto Murgia

Caschili (M5S) si racconta e parla del suo programma: Regione e
Governo lavorino assieme
«L'ambiente è la chiave della nostra crescita»

«Progettare, pianificare, mettere a sistema, trarre il massimo da
luoghi e persone, collaborare, saper gestire situazioni complesse».
Sono parole ricorrenti nel lessico di Luca Caschili, 46 anni,
cagliaritano, candidato dal Movimento 5Stelle alle elezioni
suppletive. L'uomo chiamato a sostituire Andrea Mura - elettori
permettendo - è un ingegnere ambientale, è stato tra i soci fondatori
della comunità “La Collina”, che si occupa del recupero di minori in
difficoltà, e da un anno e mezzo è assessore all'Urbanistica a
Carbonia.

Abituato a tenere un profilo basso, risponde con imbarazzo alla
richiesta di autodefinirsi: «Ho un forte senso del dovere e
dell'etica, sono concreto, curioso, amo la natura, lo sport, la
musica. E sono attento a tutti i processi ambientali, cioè all'insieme
inscindibile di ambiente naturale, antropico e costruito».

Come nasce la sua candidatura?
«Un po' a sorpresa perché vengo dalla società civile, anche se il mio
nome girava da tempo, anche per le regionali. Spero nasca dal
riconoscimento del lavoro che ho fatto».

Pensa che il caso Mura, da cui nasce la sua candidatura, possa
condizionare negativamente gli elettori del Movimento?
«Semmai positivamente. Per una volta un parlamentare che ha sentito di
non poter assolvere al proprio compito si è dimesso».

Beh, non sono state dimissioni esattamente spontanee?
«Sarebbe potuto andare al gruppo misto invece ha lasciato. E questo
gli fa onore».

In che modo userà le sue competenze, se sarà eletto?
«Valorizzando le nostre specificità. Le faccio un esempio: una recente
inchiesta del Sole24Ore sulla qualità della vita ha rivelato che
Cagliari è sesta nella classifica della cultura e del tempo libero e
settima in quella di ambiente e servizi su 107 province italiane.
Significa che in Sardegna siamo un'eccellenza ma tutto questo va messo
a sistema, va reso riconoscibile ed economicamente attrattivo».

Come?
«Costruendo un modello di sviluppo congiunto grazie a un lavoro
sinergico tra Regione, i cui assessorati non dovranno più lavorare
come isole indipendenti, e Governo nazionale. In questo modo ci
sarebbero riflessi positivi in ciascun settore del territorio».

Difficile, soprattutto quando alla Regione e a Roma non c'è un governo
dello stesso colore.
«Il tema non è la coalizione che governa ma il modello di sviluppo che
vogliamo. Il Governo centrale già lavora su questi temi, ora servono
progetti locali credibili».

Lei porterebbe con sé grandi competenze in un Movimento, e in un
Governo, che non sempre brilla sotto questo aspetto.
«Non sono d'accordo, questo è un luogo comune. E poi non sempre le
competenze sono date dai titoli, e lo dico da titolato».

Come giudica i primi mesi del Governo legastellato?
«Sforzo e impegno hanno portato buoni risultati, qualcuno
perfettibile. Ora si tratta di valutare i provvedimenti nel merito».

Che cosa è perfettibile?
«La norma sulla tassazione delle onlus, che mi colpisce da vicino, è
da rivedere, ma c'è già un impegno ufficiale in questo senso».

Come sta facendo campagna elettorale?
«Su Facebook, intanto. E nel mio collegio: vado nei centri, incontro
la gente, che ora mi riconosce, dialogo, mi confronto. Il resto lo
fanno i gruppi locali».

Teme l'astensionismo?
«In effetti ho l'impressione che le suppletive stiano passando sotto
silenzio. Spero che le persone capiscano quanto è importante andare a
votare per eleggere qualcuno che li rappresenti. Gli elettori non
rinuncino a un loro diritto, si informino sui programmi e sui
candidati e votino consapevolmente, questo è il mio auspicio».
Fabio Manca



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Federico Marini
skype: federico1970ca


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