martedì 22 gennaio 2019

Un paese dalla coscienza sporca. Di Elisabetta Piccolotti.


La coscienza del nostro paese è sporca. Il governo ci trascina ogni giorno in un’onta più grave.  Distrutto e criminalizzato il sistema del soccorso in mare, contiamo i morti, 120 solo pochi giorni fa. Salvini, il cinico mentitore di cui Di Maio è complice consapevole, ripete che non ci sono più sbarchi e non ci sono più partenze perché viene impedito di salvare le persone in mare. 

Dovrebbe dire la verità: non ci sono sbarchi perché ci sono molti morti prima che possano sbarcare. Molti morti, centinaia, molti bambini, di cui non sapremo mai, perché vengono semplicemente lasciati affondare dalle bande libiche di torturatori e delinquenti che, grazie agli accordi dell’ex ministro Minniti, finanziamo di fatto con il nostro denaro pubblico. 

E quando qualcuno invece se ne accorge, quando qualcuno resiste ore in mare senza affondare, allora dei morti veniamo a sapere ed essi si possono contare.
Sono stati 120. Tra cui donne e bimbi, pare anche che uno dei quali avesse 10 mesi. 

Il premier Conte dovrebbe chiedere scusa all’umanità a nome dell’Italia e dell’Europa. Invece, come fanno sempre i peggiori, metterà la testa sotto la sabbia. Che vuoi che sia la vita di 120 persone in confronto a qualche punto nei sondaggi!

Di Elisabetta Piccolotti

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