mercoledì 16 gennaio 2019

Quel particolare dettaglio nel decreto anti corruzione. di Lucia Chessa.



Il governo honestà honestà, con il decreto anticorruzione, ha introdotto un minuscolissimo dettaglio, di quelli scritti in piccolo piccolo: una precisazione del reato di “indebita percezione” che alleggerisce di molto la posizione dei consiglieri regionali indagati e rinviati per l’uso indebito dei fondi ai gruppi.

Loro, che sono tutto honestà honestà, e che se lo avessero fatto altri avrebbero acceso roghi in piazza e simulato crisi isteriche da sdegno incontrollabile, lo negano, ma già ieri, in un processo in corso a Cagliari, un difensore, l’avv Ivano Iai, ha già anticipato che quando entrerà in vigore il decreto anticorruzione con le sue riforme, il comportamento dei consiglieri regionali oggi a processo potrebbe non essere più definibile come peculato ma come, appunto, “indebita percezione” con un notevole sconto di pene previste: da massino 10 a massimo 4 anni.

Per chi non lo sapesse poi, i tempi di prescrizione sono legati all’entità delle pene, e la conseguenza, dritta dritta, sarà che, assime alle pene saranno dimezzati i tempi di prescrizione e tutti ne usciranno puliti puliti.

Non ci credete? Vi sembra impossibile che con quelle facce invasate di honestà honestà abbiano fatto questo? E allora informatevi. Poi mi direte. Già che ci siete chiedetevi pure come mai non ne sapete niente e domandatevi: Chi dovrebbe dirvelo? Il pd e i suoi alleati di sinistra? La lega e i suoi alleati di destra? Non credo! Tutti hanno esponenti coinvolti nei processi che ne avranno vantaggi definitivi.

Tranquilli che nessuno, su questo, si sogna di far la minima opposizione. E’ proprio vero. Da un solenne honestà honestà a un grottesco e spensierato trallallà trallallà, è un attimo. Dai amici 5 stelle, venite qui e convincetemi del contrario… A tutti un buon giorno di Autodeterminatzione.

Di Lucia Chessa.

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