domenica 2 giugno 2019

(02 Giugno 1954) Joseph McCarthy denuncia un’infiltrazione comunista anche nella Cia.


(02 Giugno 1954) Joseph McCarthy denuncia un’infiltrazione comunista anche nella Cia. È uno degli ultimi atti dell’ambizioso senatore dello stato americano del Wisconsin, protagonista di una delle pagine più oscure della recente storia americana. Il Maccartismo, che da lui prende il nome, rappresenta il momento di più esasperato anticomunismo del secondo dopoguerra, caratterizzato dalla cosiddetta “caccia alle streghe”, nel corso della quale vengono compiute “purghe” politiche a ogni livello e in ogni campo. Ma a partire dai primi mesi del 1954 il potere di McCarthy diminuisce fino a quando non viene condannato per “condotta contraria alle tradizioni del Senato.”

Durante i dieci anni nel senato, McCarthy divenne famoso per le sue accuse “a ruota libera” di appartenenza al Partito Comunista degli Stati Uniti d'America o di generiche simpatie comuniste. Queste accuse furono quasi sempre rivolte a dipendenti del Governo federale, in particolare a funzionari del Dipartimento di Stato, ma coinvolsero anche molte altre persone, tra cui numerosi attori, che furono sospettati di simpatizzare per il Partito Comunista ed invitate a deporre per qualcosa che non pensavano o non avevano commesso. Spesso erano invitati a denunciare i loro amici i colleghi, pena la perdita del loro lavoro. In ragione di queste pratiche, alcuni diventarono dei delatori, altri arrivano a suicidarsi anche in seguito all’allontanamento dai propri figli.

L’assunto era semplice: chi non collaborava era accusato di essere una spia sovietica, oppure sostenitore dell’ideologia comunista. Le indagini furono condotte da numerosi comitati a livello federale e statale, ma anche da apposite agenzie investigative private. Joseph McCarthy divenne il volto più noto di questa intensa tendenza anticomunista e, di conseguenza, il termine maccartismo finí per individuare sia il periodo (all’incirca tra il 1950 e il 1955) sia le pratiche, identificate con il senatore.

L’American Heritage Dictionary definisce il “McCarthyism” come «la pratica di pubblicizzare accuse di slealtà politica o sovversione con un insufficiente riguardo per le prove» e «l’uso di metodi sleali d’investigazione e d’accusa per eliminare gli avversari politici.» Secondo l’opinione di gran parte degli storici e di molti suoi contemporanei, McCarthy non era spinto da una reale preoccupazione per il comunismo, ma manipolò le paure pubbliche per favorire la propria carriera politica.

Nel mondo del cinema, per esempio, le spie furono numerose. Lo stesso Walt Disney era una spia dell' Fbi  per trent' anni. Dal '54 ebbe il grado di S.A.C. o Agente Speciale per i Contatti. Disney denunciò decine di colleghi del cinema, forse di più, per attività sovversive o antiamericane, rovinandone la vita o la carriera. L’opera clandestina di Disney, in incredibile contrasto col candore e l'umanità dei suoi personaggi, non fu affatto solitaria. Tra i suoi compagni eccellenti vi fu Ronald Reagan, inquadrato però nell' Fbi con un rango inferiore: nel '47, quando il futuro presidente Usa dirigeva il sindacato degli attori, figurava appena come un S.T.10 o Fonte T 10, cioè informatore di fiducia.

Un altro collaboratore famoso fu  Elia Kazan, Premio Oscar per i film “Fronte del Porto” e “Barriera Invisibile.” In gioventù Kazan aveva simpatizzato per i movimenti comunisti, per questo fu messo dinanzi ad una scelta. O denunciare presunti simpatizzanti (molte denunce furono fatte verso attori o registi che nulla avevano a che fare col comunismo) oppure vedere la propria carriera distrutta (in tanti decisero per quest’eventualità, andando a lavorare all’estero).decisero per quest’eventualità, andando a lavorare all’estero).


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