giovedì 13 giugno 2019

Per favore, fatelo tacere! Di Giovannimaria – Mimmia Fresu



Non solo per decenza, ma anche per quel tenue lume di speranza di sinistra: fatelo tacere. Ieri pomeriggio, sulla 131, fuori dall’abitacolo 38°, sento provenire dalla radio, come se fosse una vecchia onda elettromagnetica ancora vagante nell’etere, la voce sgradevole del bullo fiorentino da Rignano, che, sprezzante, rimprovera i sindacati per la loro tardiva presa di posizione contro il governo verdestellato: “benvenuti, buongiorno, bensvegliati. Avevate ancora da aspettare? Vi stanno riducendo il potere d’acquisto, portando l’Italia in crisi, aumentando la cassa integrazione, vi strappano gli striscioni durante le manifestazioni e riuscite a dire forse facciamo lo sciopero generale? Io dico: alla buon’ora.”

Immaginate l’irritante, gracchiante, tono. Mi sono avvampato nonostante il climatizzatore a mille. Rendiamoci conto, lui, quello che nel partito di Berlinguer sostituì le storiche campagne di sottoscrizione dei lavoratori con le cene a 1000 euro con gli imprenditori, che preferiva banchieri, Marchionne e Confindustria ai metalmeccanici che, invece, li faceva confrontare con schiere di manganelli, qualcuno sulla fronte lo ricorda anche Landini.

Lui, che ha umiliato i lavoratori e il sindacato annientando lo Statuto dei Lavoratori, l’art. 18; lui, l’artefice del Jobs Act, del lavoro precario legalizzato; lui che ha irreggimentato la scuola, che ha ridicolizzato le politiche ambientali favorendo le trivelle in mare, che ha tentato di manomettere la Costituzione. Lui, che diceva ai sindacati, alla Cgil: “Le leggi non si scrivono con i sindacati ma in Parlamento. Se i sindacalisti vogliono trattare si facciano eleggere.” (otto e mezzo, La7)

Ecco, se il Paese è andato a puttane, a destra, se Salvini spopola nelle piazze, se i fascisti sono usciti dalle loro fogne, grande merito è proprio suo, del bullo di Rignano. E ancora parla, ad urne sui ballottaggi ancora aperti, per giunta. Quasi a ricordare agli indecisi che l’artefice del danno, politicamente, respira ancora. Può nuocere ancora. Di certo non sarà dovuto a questo, ma vedere città da sempre rosse e dopo 70 anni finire in mano alla Lega, brucia. E questo ancora parla, nel silenzio colpevole di chi dovrebbe parlare al suo posto.

Di Giovannimaria – Mimmia Fresu

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