giovedì 6 giugno 2019

(06 Giugno1985) Vengono riesumati in Brasile i resti del cadavere di Josef Mengele


(06 Giugno1985) Vengono localizzati e riesumati in Brasile i resti del cadavere del criminale di guerra nazista Josef Mengele, l’ufficiale tedesco delle SS noto per la crudeltà con cui conduceva esperimenti sui detenuti del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Dopo la fine della guerra e dopo un periodo di vita trascorso in assoluto incognito in Germania, Mengele fugge in Sud America, dove trascorre il resto dei suoi giorni nonostante sia ricercato come criminale di guerra nazista.

Il Mossad, pur non perdendone mai del tutto le tracce, non riuscirà a catturarlo. Il suo cadavere è stato rintracciato solo nel 1985 e il test del DNA, effettuato nel 1992 a cura della UNICAMP (Università di Campinas), ha confermato la sua identità.

Dopo gli studi di medicina orientati sulla morfologia razziale, nel 1937 divenne assistente di O. Freiherr von Vershuer, specialista di eugenetica. Nel 1939 Mengele si arruola nell'ispettorato sanitario delle Waffen-SS, poi destinato (1940-42) all'ufficio per la razza e gli insediamenti umani, infine sul fronte orientale.

Al rientro, impiegato a Berlino nell'ufficio centrale per la razza ed impegnato negli studi sulla biologia dei gemelli, Mengele entrò (1943) nel lager di Auschwitz-Birkenau per approfondire la sperimentazione su centinaia di migliaia di detenuti ebrei e zingari, considerati subumani, e in particolare sui gemelli (circa tremila bambini e adolescenti torturati sino alla morte) e su persone affette da nanismo.

Mengele veniva anche chiamato der weiße Engel (l'angelo bianco) dai deportati, per l'atteggiamento e per il camice che indossava quando si apprestava a scegliere le vittime oggetto delle sue ricerche. Più spesso tuttavia si mostrava crudele, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "angelo della morte"; uccideva senza pietà prigionieri a calci, colpi di pistola o iniezioni di fenolo.

Disegnò una linea sul muro del blocco dei bambini, alta circa 150 centimetri, ordinando l'esecuzione nella camera a gas di chi non raggiungeva tale misura. Quando un capannone venne infestato dal tifo, Mengele decise di uccidere tutte le 750 deportate che vi risiedevano. Con l'avanzata dell'esercito sovietico, nel gennaio 1945 Mengele si trasferì a Gross-Rosen (dove fece esperimenti sui prigionieri russi), poi a Mauthausen, quindi si aggregò a un ospedale da campo che si spostava verso occidente.

Internato a Weiden in un campo americano, non fu trattenuto né arrestato, sfuggendo così al processo di Norimberga. Dopo aver assunto false identità, nel 1949 fu aiutato dalla famiglia a lasciare il paese, passando attraverso l'Italia: si imbarcò a Genova per Buenos Aires e nell'Argentina peronista si mise in contatto con i gruppi nazisti espatriati.

Nel momento in cui si sentiva ormai sicuro riacquistando il suo vero nome, emersero le ricerche che ex internati di Auschwitz avevano intrapreso: nel 1959 la Germania spiccò un mandato di cattura contro di lui. Ottenne la cittadinanza in Paraguay e quando nel 1961 scoppiò il caso di K. A. Eichmann, nascosto in Argentina, Mengele si spostò a San Paolo del Brasile, assumendo un'altra identità che lo nascose sin dopo la sua morte (1979), scoperta nel 1985 dopo il test del DNA.

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