mercoledì 26 giugno 2019

Peculato, processo per 28 del centrosinistra


La Nuova Sardegna

Peculato, processo per 28 del centrosinistra
Prime schermaglie in aula: chiesta da due difensori la nullità del
capo d'imputazione

di Mauro Lissia
CAGLIARI

Il capo d'imputazione è nullo perché indeterminato in alcune sue parti, impreciso e contraddittorio. L'hanno sostenuto gli avvocati Franco Luigi Satta e Maurizio Scarparo all'apertura del processo ai 28 ex consiglieri regionali del centrosinistra - Democrazia e Libertà, Pd, L'Ulivo, Progetto Sardegna e Margherita - accusati di peculato continuato per aver speso impropriamente i fondi che il consiglio regionale aveva assegnato al gruppo nel corso della legislatura 2004-2009.

Il dibattimento pubblico si è aperto ieri mattina dopo una lunga, interminabile sequenza di rinvii legati al cambio del collegio giudicante e ad altre anomalie che hanno allungato i tempi del giudizio, ora davanti alla prima sezione del tribunale presieduta da Tiziana Marogna. In origine gli indagati erano 33, ma nel corso delle varie fasi del procedimento il numero si è ridotto perché la posizione di Francesca Barracciu era stata stralciata - successivamente l'ex sottosegretaria è stata condannata in primo e secondo grado - e alcune posizioni sono state archiviate.

Ieri i giudici hanno dovuto prendere atto, su segnalazione del difensore Guido Manca Bitti, che l'ex onorevole Alberto Sanna è deceduto lo scorso 18 maggio, di conseguenza il suo nome verrà depennato dal lungo elenco degli imputati.

La presunta indeterminatezza del capo d'imputazione era stata eccepita dalla difesa anche nel corso dell'udienza preliminare, a novembre di due anni fa, di fronte al giudice Roberto Cau: la questione era stata respinta, ma i legali l'hanno rilanciata ieri davanti al collegio. La presidente Marogna non si è espressa in attesa che rientri il pubblico ministero titolare dell'inchiesta Marco Cocco, ieri sostituito in udienza dal collega Andrea Vacca.

Il prossimo 12 luglio sarà sentito il parere di Cocco, quindi il tribunale deciderà se rigettare le eccezioni e andare avanti. Molto difficile che la decisione sia diversa da quella assunta dal gup Cau. L'accusa è la stessa per tutti: l'aver percepito, appropriandosene, somme di denaro destinate all'attività istituzionale del gruppo di riferimento, senza che le spese documentate dagli investigatori della polizia giudiziaria siano
state giustificate.

Ecco l'elenco degli imputati, tra parentesi la somma di cui devono rispondere: Antonio Biancu (96.816 euro), Giuseppe Cuccu (170.084), Mariuccia Cocco (48.000), Giovanni Giagu (23.600), Francesco Sabatini (56.000), Simonetta Sanna (42.000), Giommaria Uggias (28.000), Carmelo Cachia (35.000), Gavino Manca (52.000), Siro Marrocu (174.567), Antonio Ignazio Calledda (275.517), Angelina Corrias (79.911), Vincenzo Floris (82.087), Tarcisio Agus (4509), Beniamino Scarpa (25.020), Giuseppe Matteo Pirisi (78.298), Renato Cugini (70.395), Silvio Bachisio Lai (81.585), Giovanni Battista Orrù (80.181), Giacomo Spissu (79.262), Alberto Sanna (83.607), Nazareno Pacifico (94164), Salvatore Mattana (79.366), Mario Bruno (116.449), Gianluigi Gessa (42.726), Elia Corda (39.386), Alessandro Frau (54.737), Stefano Pinna (42.915), Antonio Chicco Porcu (172.173) e Giovanni Tocco (17.000).

Venti degli imputati sono difesi dall'avvocato Guido Manca Bitti, gli altri da Benedetto Ballero, Francesco Macis, Angelo Nanni, Nicola Littarru, Massimiliano Ravenna, Maurizio Scarparo e Guendalina Garau.

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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