venerdì 14 giugno 2019

(14 Giugno 1928) Nasce a Rosario, in Argentina, il leggendario rivoluzionario Ernesto Guevara


"Crescete come buoni rivoluzionari. Studiate molto per poter dominare la tecnica che permette di dominare la natura. Ricordatevi che l'importante è la rivoluzione e che ognuno di noi, solo, non vale nulla. Soprattutto, siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario." (Ernesto "Che" Guevara)

(14 Giugno 1928) Nasce a Rosario, in Argentina, il leggendario rivoluzionario Ernesto Guevara. Primo di cinque fratelli (tre maschi e due femmine), Guevara era figlio di Ernesto Guevara Lynch (1901 – 1987), un imprenditore argentino di origini basche ed irlandesi, e di Celia de la Serna (1906 – 1965), benestante borghese di remote origini spagnole, fervente cattolica poi convertitasi al liberalismo. In accordo con le norme della lingua spagnola, il nome legale di Ernesto Guevara verrà talvolta accompagnato da de la Serna e/o Lynch.
La coppia era notevolmente colta e trasmise ai suoi figli spensieratezza, spirito di avventura e interesse per la letteratura, i quali caratterizzeranno Ernesto nel corso della sua vita. Nel maggio 1931 gli fu diagnosticata l'asma. Gli attacchi della malattia erano molto acuti e lo affliggeranno per tutta la vita.

Laureatosi in medicina, con l'amico Alberto Granado intraprende il suo famoso viaggio in motocicletta, chiamata "La poderosa II" nel continente latino americano,
dove vedrà coi propri occhi la miseria imperante nei popoli latino americani. Cruciale fu l'arrivo al lebbrosario di Huambo, tenuto in pessime condizioni, dove Ernesto si offre come medico. Dopo aver visto la povertà di massa ed essere stato influenzato dalle letture marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell'America Latina

Verso la metà degli anni '50 diventa il braccio destro di Fidel Castro, un colto rivoluzionario che vuole rovesciare il regime corrotto, filoamericano e mafioso di Batista. Insieme, guidano la rivoluzione cubana. Negli ultimi giorni del dicembre 1958 Che Guevara diresse l'attacco della sua "squadra suicida" su Santa Clara. Fu una delle battaglie decisive della rivoluzione, anche se la serie di sanguinose imboscate, prima durante l'offensiva sulla Sierra Maestra ebbero una maggiore importanza militare. Batista, dopo essersi accorto che i suoi alti ufficiali stavano stipulando una pace separata con Castro, fuggì nella Repubblica Dominicana il 1º gennaio 1959.

Nel dicembre 1964 Guevara andò a New York in qualità di capo della delegazione cubana e tenne un discorso all'Assemblea Generale dell'ONU. In quell'occasione, apparve nel programma domenicale d'informazione "Face the Nation" sulla CBS e incontrò diverse personalità ed esponenti di gruppi politici. Tra loro, il senatore statunitense Eugene McCarthy, componenti del gruppo guidato da Malcolm X e dalla radicale canadese Michelle Duclos.

Ad Algeri, il 24 febbraio 1965, fece l'ultima apparizione pubblica sul palcoscenico internazionale, intervenendo al "Secondo seminario economico sulla solidarietà afro-asiatica". Nel suo discorso dichiarò: "In questa lotta fino alla morte non ci sono frontiere. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quanto accade in ogni parte del mondo." Dopo il 1965, Guevara, ormai noto in tutto il mondo, abbandona l’isola caraibica ed il suo ruolo di ministro dell'industria per combattere altre battaglie per la liberazione dei popoli, prima nell’ex Congo Belga e poi in Bolivia. 

Il 9 ottobre 1967 fu ucciso per mano di un gruppo di militari governativi boliviani assistiti dai servizi segreti americani. La figura di Ernesto diventa un "mito", un'icona di livello internazionale per tutti quelli che si riconoscono nei suoi ideali rivoluzionari. Una sua foto scattata nel 1960 dal fotografo Alberto Korda e da questi regalata all'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli è diventata una delle immagini più famose del Ventesimo secolo, la più riprodotta in assoluto della storia della fotografia.



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