mercoledì 26 giugno 2019

Il festival letterario di Gavoi non da sufficiente spazio alla "vera" letteratura sarda?


Così Gianfranco Pintore scriveva sul Festival di Gavoi nel 2008. Sarà ancora attuale? "Puntuale come un treno delle Schweizerische Bundesbahnen e inevitabile come il tacchino al Thanksgiving Day, ecco i giorni del “pinta sa linna e bàtinchela a Sardigna”. Si parla del festival gavoese “Isola delle storie”, storie altrui, naturalmente, per non passare per provinciali.

Presentato come occasione di scambi interculturali, è in realtà un campo che l’Isola delle storie SpA presta, a spese dei sardi, a forestieri perché, tra un bicchiere di ottimo Cannonau e uno squisito tocco di Fiore sardo, si scambino pareri ed esperienze del loro vissuto. L’Isola, insomma, non c’entra se non come luogo geografico indistinto: è Gavoi, ma potrebbe benissimo essere Canicattì o Castiglion Fibocchi, se lì non avessero superato quel complesso di inferiorità e di auto flagellazione che è uno dei sintomi del provincialismo.

Intendiamoci: sarebbe bellissimo se questo festival letterario fosse occasione di confronto e di acculturazione, momento in cui noi impariamo dagli altri e gli altri imparano da noi. Ma il “noi” non esiste: quando, Salvatore Niffoi provò a parlare in sardo (in Sardegna, mica in Afghanistan), fu subissato di ingiurie, quasi avesse usato uno slang indegno di cotanto consesso.

Certo: l’evento esibisce, come curiosità, qualche scrittore sardo, ma lo fa solo a patto che si sia o sia stato iscritto alla “nouvelle vague letteraria sarda”, dimostri, cioè, un sufficiente grado di insofferenza per quanto olezzi di pecorino. Per dire, non sarebbe interessante per i forestieri (ma anche per gli organizzatori del festival) impattare con il fenomeno della letteratura sarda in sardo? Esistono oramai circa duecento testi, romanzi e racconti lunghi, in sardo, qualcosa di più di un nucleo di letteratura nazionale.

Forse potrebbe suscitare una qualche riflessione e innescare un processo di acculturazione. Naturalmente, per fare ciò sarebbe necessario combattere vittoriosamente quell’atteggiamento che gli studiosi di scienze politiche imputano ai “compradores”.

Gianfranco Pintore, 29 maggio 2008
Considerazioni di Francesco Casula, storico, saggista, autore de “Carlo Felice ed i Tiranni sabaudi”

CENTOSEDICESIMA PRESENTATZIONE
di "Carlo Felice e i tiranni sabaudi"
Il 28 giugno prossimo a SEUI (h.18, Aula consiliare)

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