sabato 24 novembre 2018

La Sardegna non si fa con gli insulti, la Sardegna si fa aprendo la porta di casa, ogni giorno. Di Nicola Agus.



Il problema dei Sardi non è Salvini non è di Maio non sono questi, il problema dei Sardi è sempre stato uno, non è un popolo unito, non lo è mai stato, e l'invidia che scorre nel DNA sono anche le prove di non collaborare e imparare ad ascoltare, si è sempre col piede di guerra... 

Non è contestare un Salvini, ma vedere Sardi contro Sardi che rende l'idea di una politica inesistente, e di come la Sardegna si è lasciata comprare e morire, non è parlare il Sardo o conoscere le tradizioni a fare un Sardo, si poteva anche parlare l'inglese o spagnolo ma vedere un popolo unito al posto di sentire e vedere scambi di "gunne mamma rua" ecc ecc, solo per chi ha idee diverse?

Il problema è che oggi tutti cercano la speranza, poiché si vive in una situazione abbastanza scomoda per tutti, da Sardo da persona cresciuto con una certa cultura di ospitalità, dico benvenuto Salvini..., poi uno può avere le idee che vuole, ma mostrare un senso di Civiltà e far capire anche gli errori nel giudicare un popolo, magari sarebbe la cosa giusta.

La Sardegna può essere giudicata ma può essere rivalutata e valorizzata, ma ancor oggi diamo la dimostrazione che non siamo pronti, bastava il silenzio e dimostrare che si è un popolo unito, contestare con educazione e civilmente e partecipare uniti al suo comizio se lo avesse fatto, e mostrare e far vedere che si può avere un dialogo con un popolo Sardo

Un popolo che non è unito nella civiltà non può essere Sardo.... mio nonno diceva la bandiera è solo un pezzo di stoffa che sventola al vento... la Sardegna la faccio aprendo la porta di casa! Buona passara de corpusu...

Nicola Agus

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