venerdì 16 novembre 2018

Rassegna stampa 16 novembre 2018


Unione Sarda

CENTROSINISTRA. Zedda, mano tesa ad Andrea Murgia. Ma ancora non rivela se accetterà la candidatura alla presidenza. Il sindaco di Cagliari insiste: «Dialoghiamo con Autodeterminatzione»

«Saremo al lavoro fino all'ultimo secondo utile per costruire la coalizione più ampia possibile». Risponde così Massimo Zedda alla domanda che in questi giorni gli fanno tutti, e cioè: quando scioglierà le riserve e dirà che è disponibile a fare il candidato governatore del centrosinistra alle regionali.

Le prospettive. Ne ha parlato ieri davanti alla platea variegata del dibattito “La Sardegna ai tempi della destra populista. Una nuova proposta di sinistra”, organizzato da Mdp in via Emilia a Cagliari. Nel pubblico, alla fondazione Berlinguer, ci sono anche esponenti di Possibile e del Pd, Campo progressista Sardegna e Sinistra Italiana. «A parte che bisogna ancora capire se il presidente uscente abbia intenzione di riproporsi - premette - allo stato attuale ci manca Autodeterminatzione: noi vorremmo correre con loro perché è utile avere in coalizione altre idee, d'altra parte il loro candidato viene da una storia comune a tanti dei presenti in questa sala».

Si tratta di Andrea Murgia, il funzionario della commissione Ue alla guida di una coalizione che mette assieme sette sigle indipendentiste e autonomiste. Sullo sfondo del fronte identitario, resta poi da risolvere il rapporto col Partito dei sardi di Paolo Maninchedda. «Se riusciremo a trovare unità tra tutte le forze politiche e condividere l'idea di uno sviluppo che dia più lavoro ai sardi», dice ancora Zedda, «ci saranno le condizioni per vincere le elezioni».

Il programma. Difficile, a questo punto, prevedere quando arriverà il fatidico sì. Ieri Zedda ci è andato molto vicino, e intanto i 130 sindaci che l'hanno invitato a candidarsi potrebbero organizzare un'iniziativa per dargli modo di rispondere ufficialmente. Ma è più probabile che tutto slitti alla settimana prossima.

Nel frattempo, il sindaco di Cagliari ha già in mente i temi chiave della campagna elettorale. «Più che l'indipendenza, voglio porre la questione dell'autonomia: siamo certi di aver esercitato a pieno i poteri conferiti dalla Specialità?». Poi la sanità: «C'è bisogno di una riforma incentrata sulla salute, sul benessere e l'assistenza, che non può certo essere una riforma della rete ospedaliera.

Abbiamo necessità di migliorare le condizioni di vita, puntando su sport e alimentazione, per diminuire la percentuale di chi è costretto ai ricoveri in ospedale». E infine, la battaglia sulle servitù: «Dobbiamo utilizzare quelle già trasferite alla Regione, altrimenti i cittadini penseranno che sarebbe stato meglio lasciarle nelle mani dei militari». Roberto Murgia

La Nuova

Zedda: dialogo con Autodeterminatzione e Pds
Il sindaco di Cagliari non scioglie la riserva ma lavora alla
coalizione. Mdp: o lui oppure primarie

CAGLIARI
Non chiedetegli se ha deciso, perché «c'è ancora molto da lavorare
prima di far saper se mi candiderò o meno alle Regionali». Massimo
Zedda non vuole passare per quello che fa il prezioso, o l'eterno
misterioso nel rispondere alla domanda più gettonata del momento:
accetterà o meno? No, anche di fronte alla platea di Articolo 1-Mdp,
la sala era piena, ha detto che «oggi è sui programmi e i confini
della coalizione che dobbiamo impegnarci, ancora prima di puntare su
questo o quel nome».

Certo, mai rifiuterebbe di essere lui, a
febbraio, il portabandiera di un blocco progressista e identitario, ma
prima «dobbiamo fare chiarezza dentro questo nostro mondo». Ad
esempio, ha detto: «Sono pronto a discutere di indipendentismo, ma
interroghiamoci anche se abbiamo sfruttato al meglio l'autonomia. Io
credo di no». Oppure: «Perché dobbiamo essere divisi, ancora una
volta, in tanti piccoli gruppi e non possiamo essere una sola cosa?
Discutiamone».

E infatti Zedda ha detto che vorrebbe trovare presto un
accordo anche con il movimento indipendentista di Autodeterminatzione:
«Il dialogo è aperto. Dobbiamo stringere i tempi del confronto». Così,
sempre secondo la sua ipotesi, in questa alleanza dovrà esserci il
Partito dei sardi: «Da giorni - ha fatto sapere - c'è uno scambio
continuo su come possiamo andare avanti insieme. Anche se non mi sono
incontrato ancora con Paolo Maninchedda, il problema primarias o
primarie va approfondito e trovato un punto di equilibrio». Messo alle
strette dal giornalista Celestino Tabasso dell'Unione sarda, Zedda ha
risposto anche: «È ovvio che mi sono posto una scadenza per sciogliere
la riserva.

La prossima settimana sarà decisiva. Voglio confrontarmi,
e lo faro in questi giorni, anche con i sindaci», sono stati loro i
primi a proporgli diventare il «sindaco della Sardegna». In un altro
passaggio, ha richiamato anche quella che è la buona educazione in
politica, davvero poco praticata di questi tempi su fronti opposti ai
suoi. «C'è un presidente della Regione uscente ed è giusto chiedergli
se vuole o meno ricandidarsi, e solo poi possiamo candidare un altro
se lui decidesse di non ripresentarsi». Dunque, in conclusione,
Massimo Zedda ha una gran voglia di guidare quest'alleanza che si sta
formando, o si formerà anche attraverso le primarie, ma vuole
sfruttare - lo ha detto - «fino all'ultimo secondo utile per costruire
un gruppo il più ampio possibile, coinvolgendo anche chi finora non
siamo riusciti a coinvolgere».

Perché «al di là dei nomi, una nostra
grande e compatta coalizione è nelle condizioni di vincere le elezioni
regionali». E proprio dal coordinamento di Mdp è arrivato un segnale
importante: «L'autorevolezza di Zedda è tale che può facilmente
ottenere un consenso ampio senza ricorrere alle primarie». Per
aggiungere: «L'ipotesi della candidatura di Zedda rappresenta una
novità politica importante che può costituire il perno per la
costruzione di una nuova coalizione progressista, autonomista e
federalista». Le primarie, invece, «diventerebbero indispensabili se
Zedda dovesse dire no», e, a quel punto, Mdp parteciperebbe con un suo
candidato».

Però ci sono da tenere in contro anche le forti
perplessità (anzi, le accuse) del segretario di Sinistra italiana. «Il
centrosinistra - scrive Antonello Licheri - vuole proporre delle
primarie fasulle e persevera come sempre nell'errore di pensare che
occorra avere un bellimbusto per vincere e governare, tralasciando
programmi e progetti. La Sardegna ha bisogno non di un leader ma di
idee». (ua)

Pds, tutto pronto per le Primarias
Crescono i candidati governatori per il voto online su una piattaforma
certificata

SASSARI
Centrodestra e centrosinistra portano avanti le loro grandi manovre in
vista delle Regionali. Non hanno ancora un candidato ufficiale, né un
programma definito. Solo Autodeterminatzione ha il suo aspirante
governatore, Andrea Murgia. Il Partito dei Sardi lo avranno tra
pochissimo. Domenica apre il voto on line delle Primarias. Una
macchina complessa che il Pds ha messo in moto non solo per trovare il
candidato governatore, ma anche per capire se i sardi e quanti di loro
considerano la Sardegna una nazione.

I candidati ci sono già: Paolo
Maninchedda, leader del Pds, Antonio Sardu, imprenditore e manager
della Corte del Sole di Sestu, e Matteo Murgia, 40enne sulcitano, che
in passato aveva ottenuto un grande consenso alle elezioni dell'Ersu.
Ma ci sarebbero almeno altri due candidati pronti a scendere in campo
per le Primarias. Due schede, una per portare avanti una sorta di
referendum sulla nazione sarda, l'altra per scegliere il candidato
governatore.Anche se i contatti sono ancora in corso, sembra difficile
che anche i candidati legati al centrosinistra accettino la sfida
delle primarie.

Il Pds ha scelto il voto on line. Ma è qualcosa di
molto differente dalle Regionarie dei 5 Stelle. Per prima cosa sono
aperte a tutti, basta registrarsi, poi il voto è gestito attraverso
una piattaforma da una società certificata. «La piattaforma Si chiama
Eligo. È di proprietà della società ID Technology. Ha 14 anni di
esperienza, ha gestito fino a oggi 520 elezioni on line, per un volume
complessivo di 1,7 milioni di votanti - spiega lo stesso Maninchedda
nel suo blog -.È una società verificata dal Garante della Privacy, dal
Tribunale di Roma e dal Cirsfid.

Il sistema Eligo ha piena valenza
legale e assicura un voto online anonimo, legittimo e sicuro. Una
piattaforma dall'Ordine dei Giornalisti, dalla Rai, dalla Assomed, dal
Comune di Milano».Al di là di un canale di dialogo ancora aperto con
il Pd e le altre forze di centrosinistra il Pds va avanti per la sua
strada. E in caso di mancata partecipazione alle Primarias degli altri
possibili candidati, come per esempio Zedda, sembra complessa
l'ipotesi di trovare un percorso comune. E il tempo è quasi scaduto.
Entro un paio di settimane i nomi dei candidati governatori e le
alleanze saranno delineate in modo definitivo.

Sassari-"Zeddiani", le new entry in vista delle regionali
Ecco i primi nomi per Campo Progressista, nel centrodestra Lega e
Psd'Az verso la lista unica di Giovanni Bua
SASSARI

Partiti e movimenti al lavoro per limare le liste di dodici nomi (sei
uomini e sei donne) che scenderanno in campo alle prossime regionali.
In attesa che i leader degli schieramenti scendano in campo
ufficialmente molti dei giochi sembrano già fatti. E buona parte delle
caselle inzia a essere occupata.Centrodestra. Sembra ormai certo che,
sondaggi alla mano, lo schema scelto da Psd'Az e Lega sia quello di
fare una lista unica, più "politica", affiancata da una "lista del
presidente" dove dovrebbero trovare spazio i tanti papabili candidati
con buon bacino di voci ma meno organici al progetto che da settimane
bussano alle porte del centrodestra.

Se così sarà nel listone
Pds'Az-Lega le tre caselle maschili dei sardisti sembrano assegnate:
una andrà ad Antonio Moro, giornalista sassarese e sardista di lungo
corso, già a un passo dall'elezione alle ultime Politiche, la seconda
all'uscente Gaetano Ledda, in quota La Base, e la terza a Piero
Maieli, che porta in dote i voti dell'area che fa riferimento a Sergio
Milia. Tra le donne in pole position Carla Puligheddu, presidente di
Ados, l'associazione delle donne sardista, e Ilaria Faedda, segretaria
cittadina dei Quattro Mori a Porto Torres e già candidata alle scorse
politiche. Nella Lega invece il pallino delle candidature è in mano al
coordinatore regionale Eugenio Zofili.

Per ora sembrano confermati i
nomi del coordinatore del Nord Sardegna Giovanni Nurra, dell'avvocato
Ignazio Manca e dell'ex vicesindaco di Illorai Tittino Cau.Nell'Udc,
al consigliere comunale di Sassari Antonello Sassu si aggiungono
l'uscente Gian Filippo Sechi, medico del lavoro di Ploaghe entrato in
corsa in consiglio regionale per sostituire Peppino Pinna, scomparso
nei primi mesi del 2018, e l'ittirese Peppino Fiori.Centrosinistra. In
attesa che il Pd trovi la quadra nel bilanciamento tra correnti e
territori, si radica anche nel Sassarese Campo Progressista, la lista
che appoggerà Massimo Zedda.

Per il taglio del nastro ufficiale
bisognerà aspettare che il sindaco di Cagliari sciolga formalmente la
riserva. Nel mentre però è nato un coordinamento provinciale con tanto
di sede in vicolo Sassu, nella zona di piazza Università, che da
qualche settimana vaglia i profili di protagonisti di esperienze di
amministrazione locale e di impegno civico nei territori. Quattro i
nomi per ora sicuri di un posto in lista: Gian Franco Satta, sindaco
di Tergu e coordinatore per la provincia di Sassari, Giusy Piccone,
consigliera del Comune di Alghero, le avvocatesse Tania Decortes di
Sassari e Daniela Puggioni di Sorso.

A braccetto con i "zeddiani" si
muove "Italia in Comune" di Federico Pizzarotti. L'idea è quella di
fare due liste divise, ma se l'impresa si dovesse rivelare troppo
complessa la rete degli "Effetto" potrebbe confluire nella lista di
Zedda. Tra i nomi sicuro quello del consigliere comunale di Sassari
Marco Boscani.Partito dei Sardi. In attesa delle Primarias (e delle
scelte sull'eventuale alleanza con centrosinistra) il PdS continua la
composizione della squadra. L'ultimo arrivo potrebbe essere quello di
Nanna Costa, medico dermatologo al Civile di Alghero, e consigliera
comunale a Sassari in quel che resta della civica Ora Sì. Insieme a
lei Ottavio Sanna, Roberto Desini, Sandro Unali, Gavino Tanchis. Tra
le donne Francesca Dettori e Monica Sanna.

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Federico Marini
 skype: federico1970ca



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