giovedì 26 gennaio 2017

Caro Fausto, non contano le parole, contano rabbia ed idee. Di Nicolò Monti.


Ho riascoltato di nuovo l'intero intervento di Bertinotti a La7. L'ex segretario di Rifondazione dice che essendo finito il '900 non è più possibile riorganizzare la sinistra con parole che per lui sono "vecchie" o comunque che non intercettano la rabbia. Io rivedo in queste parole la conferma dell'idea di Bertinotti riguardo il comunismo come tendenza culturale e che io reputo fortemente sbagliata.

Sbagliata perché di esempi di sinistra "senza aggettivi", che si proponeva di raccogliere più componenti della società diversi tra loro senza una connotazione ideale ed ideologica comune e definita, ne sono esistiti tanti in Italia negli ultimi 25 anni. Nell'ultimo decennio ancor di più questa tendenza si è ampliata e i risultati sono stati a dir poco deludenti e disastrosi. Questo perché, secondo la mia modesta opinione, tutti i progetti di sinistra che sono stati tentati sono stati il frutto della smania elettorale, mai queste prove di unità sono state più di un cartello elettorale e in nessuno di questi c'era la parola comunista.

Non è la parola, caro Fausto, ad essere sbagliata e non lo è nemmeno l'idea comunista. I nomi, i simboli, le idee, esistono e continueranno ad esistere sempre ma sono le persone a dargli potere e significato. Un gruppo dirigente non intercetta la rabbia popolare né con la parola comunista né con una sinistra senza aggettivi perché non è in grado di farlo e non ne ha le capacità.

Noi abbiamo scelto la strada della ricostruzione del PCI, di un PCI del XXI secolo, non perché siamo nostalgici, ma perché l'identità delle idee, delle lotte e della rabbia è fondamentale, è il tuo biglietto da visita per il popolo che devi portare sulle tue posizioni. Quindi, caro Bertinotti, non provare tristezza, la storia ha sempre giudicato, assolto e condannato e tu già sei stato giudicato. Rallegrati anzi, perché c'è ancora chi alza la bandiera rossa al vento con orgoglio e rabbia, perché questo mondo gli fa schifo e pensa che vale la pena di spenderci una vita nel tentare di cambiarlo.


Di Nicolò Monti.

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