venerdì 20 gennaio 2017

Rassegna stampa 20 Gennaio 2017

Unione Sarda

I sardi avranno più voli garantiti Tariffe per i turisti, ci sarà un tetto. Maggiore flessibilità nella nuova continuità territoriale. Le novità estive solo dal 2018.

Sarà una continuità territoriale pensata per i sardi, ma strizzerà l'occhio ai turisti più del passato: le tariffe scelte per i mesi di luglio e agosto - gli unici in cui ci sarà una differenziazione per i non residenti nell'Isola - non supereranno i 70 euro per i collegamenti con Roma e gli 80 euro per quelli con Milano. Ci saranno da aggiungere le tasse aeroportuali. Calcolatrice alla mano, chiunque potrà venire in Sardegna per le vacanze, anche a ridosso di Ferragosto, a costi inferiori rispetto a quelli delle ultime estati: un biglietto Fiumicino-Cagliari andata e ritorno non dovrà superare i 192 euro.

I sardi pagheranno invece (per tutto l'anno) 126 euro (ora sono 132). Dettaglio da non trascurare: la novità estiva per i turisti varrà solo dal 2018, visto che la nuova continuità territoriale entrerà in vigore il 29 ottobre prossimo.

POSTI IN PIÙ Il numero di posti minimi sarà superiore (in media) dell'84,5 per cento rispetto agli standard attuali. Sulle sei tratte verranno offerti nel primo anno 4,5 milioni di biglietti, contro i 2,4 degli ultimi anni. Ci sarà un aumento sostanzioso delle frequenze: «Sui collegamenti tra Cagliari e Roma si arriverà ad avere fino a 21 voli al giorno nel 2020, contro i 10 del modello attualmente in vigore», anticipa l'assessore ai Trasporti Massimo Deiana.

L'altra caratteristica della settima continuità territoriale (dal 1998 a oggi) sarà una maggiore flessibilità. Numero di voli e posti saranno calcolati giorno per giorno e non più mese per mese. E a differenza di quello che succede ora, i contratti con le compagnie potranno essere modificati ogni sei mesi se i parametri fondamentali dell'accordo – ad esempio il numero di passeggeri - dovessero salire o scendere più del 5 per cento.

CANCELLAZIONI E PENALITÀ Cancellazioni e ritardi da parte delle compagnie aeree saranno invece affrontati con maggiore rigidità. Mentre ora i vettori possono cancellare fino al 2 per cento dei voli annui (circa 400 in tutto) senza pagare multe, dal prossimo anno i calcoli verranno fatti ogni mese. Così si impedirà alle compagnie di accumulare “bonus” da spendere nei periodi di bassa stagione, quando le cancellazioni abbondano.

PRENOTAZIONI E TARIFFE Rimarrà invariato il sistema di prenotazione, forse il neo più grande della continuità territoriale in vigore: i passeggeri potranno bloccare due o tre biglietti contemporaneamente, senza pagare penali. Un dettaglio che negli ultimi anni ha mandato in tilt l'intero meccanismo di prenotazione, soprattutto nei periodi più caldi. Le tariffe saranno più basse rispetto a quelle attuali. I sardi pagheranno 3 euro a biglietto in meno. E ci sarà la possibilità di avere sconti maggiori: le offerte speciali delle compagnie aeree saranno applicabili (a differenza di oggi) anche ai voli in continuità territoriale.

POSTI RISERVATI Un'altra novità riguarderà i posti riservati per le emergenze: su ogni volo due poltrone verranno bloccate (fino a quattro ore dalla partenza) per urgenze di carattere sanitario o istituzionale. Le condizioni per avere diritto a questi biglietti verranno definite «da un regolamento apposito», ha specificato Deiana.

IL PARERE Ieri la delibera, approvata qualche settimana fa dalla giunta, è approdata in Commissione trasporti del Consiglio regionale per il parere obbligatorio. «La votazione potrebbe arrivare martedì prossimo», chiarisce il presidente Peppino Pinna (Udc). I tempi per consentire il taglio del nastro a ottobre sono stretti: una volta chiusa la pratica nell'aula di via Roma arriverà il decreto ministeriale e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale europea.

Quindi sarà il momento del bando, «che risponderà alle esigenze di connettività della Sardegna», ha fatto sapere il presidente della Regione Francesco Pigliaru, «molto meglio rispetto al passato».

Michele Ruffi



Legge di stabilità, la Regione pronta a fare ricorso

La Regione impugnerà la legge di stabilità nazionale che ha escluso la
Sardegna dal fondo di 500 milioni per far fronte alle spese per
farmaci innovativi (Epatite C) e per i Livelli di assistenza
aggiuntivi (Lea). Lo ha annunciato ieri l'assessore regionale al
Bilancio, Raffaele Paci, al termine dell'audizione in Commissione che
ha avviato la sessione di bilancio 2017.

Secondo i dati dell'assessorato tra il 2015 e il 2016 la partita dei
farmaci innovativi è costata all'Isola 130 milioni di euro in più.
Quanto, cioè, secondo le stime di Paci, si deve puntare a recuperare
rispetto ai 684 milioni accantonati per il risanamento della finanza
pubblica. La Regione, insomma, rilancia la vertenza con lo Stato sugli
accantonamenti. Il ricorso contro la legge di stabilità sarà
deliberato entro il 15 febbraio. Sulla stessa linea il presidente
della III commissione, Franco Sabatini: «I livelli della spesa
sanitaria a carico della Regione, a seguito dell'accordo sulla
vertenza entrate, non sono più sopportabili se lo Stato impone
maggiori oneri. È necessario aprire una vertenza anche con il sostegno
dei parlamentari sardi».

Il parlamentino ha provato a salvare le norme intruse stralciate dalla
Finanziaria 2017 dall'ufficio di presidenza del Consiglio regionale.
Su proposta di Sabatini è stato approvato un documento con il quale si
chiede di rivedere la decisione di cassare la norma che dà alla
Regione la possibilità di costituire propri fondi immobiliari e di
partecipare ai fondi già costituiti dallo Stato o da altri enti
pubblici. «La norma - ha spiegato ancora Sabatini - permetterebbe alla
Sardegna di recuperare risorse dalla cessione di parte di questi
immobili al fondo immobiliare del Mef, il Fip, ottenendo come
contropartita il 30% del valore dell'immobile».
Roberto Murgia


LE PREVISIONI. Nuova allerta meteo Da stasera sull'Isola una
perturbazione con forti temporali

Continua l'emergenza neve nei centri montani ma l'ondata di freddo è
terminata. Nonostante negli ultimi anni la coltre bianca abbia
fugacemente fatto la sua comparsa fino ai litorali, come a Cagliari la
notte del 31 dicembre 2014, sull'Isola non nevicava così dal dicembre
2007. Nei paesi come Fonni, Desulo, Ovodda, Ollolai, Pattada, Orune,
Bitti, Tonara, Aritzo, Gavoi, Villagrande Strisaili, Buddusò, Alà dei
Sardi, Arzana, Urzulei, Orgosolo, Seulo e Lodine gli accumuli hanno in
alcuni casi superato il metro richiamando alla memoria le nevicate del 56' e 85'.

A differenza di quegli anni però, nei quali la neve rimase nei paesi
più alti sino a primavera inoltrata, il manto nevoso avrà vita breve e
già da domani verrà sottoposto a un rapido disgelo sotto i 1300 metri
a opera di correnti miti e umide di scirocco richiamate da una
perturbazione in avvicinamento da ovest. Tra stasera e domani previsti
rovesci e temporali diffusi (la Protezione civile ha emanato un
allerta con codice giallo nelle zone Flumendosa-Flumineddu e Gallura),
di forte intensità appunto in Gallura , Baronia ,Barbagia di Nuoro e
Ogliastra dove le cumulate pluviometriche potranno raggiungere i
150/200 millimetri. In queste aree saranno possibili nuove criticità
legate al dissesto idrogeologico per diffuso ruscellamento
superficiale, frane e repentini innalzamenti dei livelli di fiumi e torrenti.

Matteo Tidili

Consiglio di Stato
Giovanni Satta confermato  consigliere

Il Consiglio di Stato conferma quanto disposto a luglio dal Tar:
Giovanni Satta dell'Uds, ex sindaco di Buddusò, resta consigliere
regionale. I giudici amministrativi di secondo grado hanno accolto le
testi dell'avvocato Antonio Nicolini e respinto il ricorso di Gianni
Lampis, candidato nelle liste di Fratelli d'Italia nel Medio
Campidano. Alla base della diatriba legale, ora giunta alla sua
completa definizione (Satta resterà al suo posto fino al termine della
legislatura), c'era l'interpretazione della legge statutaria
elettorale riguardo la differenza tra resti e voti residui: i primi
sono conteggiati su base regionale, gli altri su base
circoscrizionale.

L'ultimo seggio spettava al partito col resto più
basso o alla lista circoscrizionale col punteggio minore? Lampis nel
primo ribaltone era stato indicato come sostituto di Modesto Fenu del
Movimento Zona Franca. Poi il Tribunale amministrativo aveva accolto
il ricorso di Satta, nel frattempo arrestato (l'ordinanza in seguito è
stata annullata dal Riesame) con l'accusa di far parte di un clan
sardo albanese di trafficanti di droga attivo nel nord dell'Isola. Ora
l'ultima decisione.

QUARTU-Delunas resiste: «Andiamo avanti» POLITICA.
Nuove deleghe assegnate a Del Zompo, Baire e Cossu.
In arrivo un nuovo assessore Ma l'opposizione lo attacca:
«Un fallimento, si torni alle urne»

«Mi rincresce perdere due pedine importanti della Giunta, ma allo
stesso tempo comprendo le loro scelte». Stefano Delunas rompe il
silenzio dopo le dimissioni di Maurizio Congiu e Anna Rita Fois e
distribuisce nuove deleghe ai suoi assessori mentre l'opposizione
chiede di staccare la spina e tornare subito alle urne.

«L'attività dell'amministrazione proseguirà in modo sereno e spedito,
consapevoli dell'importanza di continuare a lavorare in trasparenza e
unità con l'obiettivo di far crescere Quartu - assicura il sindaco -
fare l'assessore vuol dire dare un servizio alla comunità. È un
compito da svolgere tenendo conto delle oggettive difficoltà che
talvolta rallentano l'attuazione del programma e che quindi necessita
della presenza costante e di grandissima abnegazione». Mentre
ringraziava i due ex compagni di viaggio Stefano Delunas era già
impegnato nelle consultazioni per ridisegnare la Giunta distribuendo
quattro deleghe in attesa di uno o due nuovi ingressi che, secondo i
rumors, potrebbero riservare l'ennesima sorpresa in una consiliatura
nata in modo anomalo e proseguita tra un colpo di scena e l'altro.

LE DELEGHE L'assessora ai Servizi sociali Marina Del Zompo si dovrà
occupare anche di Lavoro. «Le nuove responsabilità legate alla nuova
delega sono lo sviluppo naturale e insieme il riconoscimento di un
percorso che ho intrapreso sin dall'inizio del mio mandato. In
perfetta sintonia con il lavoro di assessore fin qui da me svolto».
Alla Cultura Lucia Baire affianca lo Sport: «Sento la responsabilità
per una delega così importante dal punto di vista educativo e sociale
e sono pertanto a disposizione del sindaco per collaborare con lui
nell'ottica di un miglioramento della qualità della vita dei
quartesi». L'assessora alla Pubblica istruzione Elisabetta Cossu ora
si dovrà occupare anche di Edilizia scolastica e Politiche giovanili.
«La delega relativa all'edilizia scolastica implica il coordinamento
degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e
nell'ambito dei lavori per il Progetto Iscol@. Per le politiche
giovanili si lavorerà in sinergia con le scuole».

LE REAZIONI Mentre la Giunta prova a riorganizzarsi dall'opposizione
arriva una reazione molto dura: tutti chiedono di mettere fine
all'esperienza dei responsabili. «L'esperimento politico di Delunas e
Contini è fallito. proseguire così porta al totale sfascio della
città», attacca il capogruppo Pd Marco Piras che chiede ai colleghi di
staccare la spina: «Abbandonate la maggioranza prima possibile, così
si può tornare subito alle urne. Chi vuole discutere di un progetto
serio ci trova a disposizione per la salvaguardia della città».
Il Partito democratico chiede la testa del sindaco. «Dopo un anno e
mezzo di annunci e le dimissioni di ben cinque assessori è ora che
questa amministrazione finisca e si dia voce ai cittadini», annuncia
la segretaria cittadina Giuseppina Demurtas che invita tutti i
consiglieri comunali a reagire: «Liberiamo la città dalla peggiore
amministrazione della sua storia, e facciamolo subito».
Secondo Tonio Pani la fuga non servirà a mettere in salvo i
protagonisti. «Ciò che sta avvenendo è il risultato di una forzatura
fatta pur di non andare subito alle urne. Pur di stare sullo scranno
il sindaco stringe alleanza con l'ex Contini e con Galantuomo, due
anni di stillicidio per la nostra comunità, senza un minimo di
programmazione - attacca il leader del Polo civico - ora inizierà la
fuga dalle responsabilità, ma è troppo tardi: la città conosce bene
tutto ciò che è avvenuto».

Secondo i Riformatori bisogna staccare la spina. «Si mettano una mano
sulla coscienza e decidano di mettere fine a questa agonia - attacca
la capogruppo Marcella Marini - cambiare assessori non serve a niente:
non ci sono le condizioni per sopravvivere». Serve una scossa anche
secondo i grillini: «Stanno brancolando nel buio, tra maggioranza e
Giunta non c'è dialogo, ognuno sta andando per la sua strada -
commenta il capogruppo M5S Guido Sbandi - se gli assessori vanno via,
vuol dire che qualcosa nella Giunta non va e non si può continuare
così, è meglio che arrivi un commissario e faccia quadrare i conti».
Marcello Zasso

La Nuova

La Regione impugnerà la legge di stabilità nazionale per recuperare 120 milioni
Sanità, ora è sfida allo Stato

CAGLIARI Il cammino della Finanziaria è cominciato, in Consiglio
regionale, con una sfida allo Stato: «Non possiamo più sostenere il
peso degli accantonamenti, 684 milioni, e caricarci sulle spalle anche
i nuovi costi della sanità, a cominciare dai farmaci innovativi che
alle altre regioni sono rimborsati in gran parte». Ha esordito così
l'assessore al bilancio, Raffaele Paci, nell'aula della commissione
che lo aveva convocato per illustrare e spiegare la manovra contabile.
Fra qualche giorno la giunta - è stato il secondo annuncio - impugnerà
davanti alla Corte costituzionale la Legge di stabilità nazionale
proprio «per l'esagerato peso degli accantonamenti». Che cosa sono?

In parole spicce, sono i milioni che spetterebbero alla Sardegna ma
bloccati, a Roma, per abbattere il debito pubblico nazionale. Il
ragionamento della nuova vertenza è questo: la Sardegna, come le altre
regioni, è giusto che contribuisca a risanare i conti dello Stato, ma
non in «modo esagerato e a tempo indeterminato». Perché la Sardegna,
al contrario delle altre regioni, da Roma non riceve un euro di
rimborso per i farmaci innovativi, ad esempio quelli necessari per
curare l'epatite C, e neanche sui maggiori costi, calcolati ogni anno,
dei livelli minimi garantiti dal servizio sanitario. Dal 2006, anno
dell'accordo Prodi-Soru, tutta la sanità è a carico della Regione.
Solo che ora i costi sono diventati insostenibili e la Regione ha
detto basta. Dal ricorso, in caso di vittoria, la giunta vorrebbe
recuperare 120 milioni sui 684 di accantonamenti, per destinarli
proprio alla copertura delle spese extra: farmaci innovativi e
assistenza minima.

«Dopo la chiusura della vertenza entrate - ha detto
Paci - vogliamo rilanciare il confronto con lo Stato per avere più
risorse da spendere negli investimenti». Una scelta condivisa da
Franco Sabatini, Pd, presidente della commissione bilancio: «Sugli
accantonamenti dobbiamo pretendere maggiore equilibrio da parte dello
Stato e in questa vertenza, che è di tutti i sardi come lo era quella
sulle entrate, chiederemo il sostegno dei parlamentari». Va ricordato
tra l'altro che a maggio la Corte costituzionale dovrà pronunciarsi
sul ricorso presentato dalla Regione sulla Legge di stabilità del
2016. Anche quello è sugli accantonamenti ma contro il trucco dello
Stato di prorogarli senza mai una scadenza fissa. Seppure non ci sono
stati commenti la presa di posizione non può che far piacere al
centrodestra, che da sempre contesta «la resa del centrosinistra» nei
confronti dello Stato. Dopo l'annuncio del ricorso, Paci ha illustrato
la Finanziaria da 7,6milioni e confermato che il Consiglio avrà 25
milioni da destinare a vari capitoli di spesa.

Proprio la commissione
ha inviato infine la richiesta alla presidenza del Consiglio di
riammettere nella legge contabile la possibilità per la Regione di
partecipare a fondi immobiliari che dovrebbero garantire una maggiore
resa economica proprio del patrimonio immobiliare pubblico. Per la
prossima settimana, martedì, il presidente Sabatini ha convocato in
Consiglio l'assessore alla Sanità Luigi Arru.

Bilancio di metà mandato, opposizione all’attacco. Il Pd: tanti
risultati, ma comunichiamoli meglio
Forza Italia: da Pigliaru solo propaganda

CAGLIARI Il bilancio di metà mandato della giunta Pigliaru? «Vale zero
spaccato», per l’opposizione di centrodestra. «Sbagliato, è la
conferma che invece abbiamo fatto molto, anche se più di una volta non
siamo riusciti a comunicarlo bene», la replica del centrosinistra. Il
dossier del governatore o non è piaciuto per nulla, o è piaciuto molto
anche se con qualche dubbio. Attacco frontale. L’ex governatore Ugo
Cappellacci, Forza Italia, è stato perentorio: «Il libretto certo non
può essere venduto come un catalogo delle cose fatte. Perché questa
giunta ha prodotto poco nulla e i sardi l’hanno scoperto purtroppo a
loro spese.

È invece la sintesi di tre anni infarciti da bufale,
etichette, slogan appiccicati alla rinfusa e bandiere bianche appese
alle finestre della Regione. È un disastro, non c’è un risultato
raggiunto». Per il vicecapogruppo di Forza Italia, Marco Tedde,
«ancora una volta la maggioranza spaccia l’inutile marketing politico
come successi. Dove sono? Da nessuna parte: gli indicatori
socio-economici sono tutti in rosso e oggi la Sardegna sta molto
peggio rispetto al 2014». Anche i Riformatori, col capogruppo Attilio
Dedoni, non sono stati teneri: «A spese dei sardi, la giunta ha
ristampato il programma elettorale, con la differenza che quelle erano
promesse, oggi diventate solo un’infinità di promesse neanche
mantenute». Per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis,
«l’unico ufficio della Regione che finora ha funzionato è stato quello
della comunicazione. Per il resto, siamo davanti al vuoto assoluto o
peggio ancora al festival degli annunci sempre senza esito».

La replica. Per la maggioranza a scendere in campo sono stati Pietro
Cocco, capogruppo delPd, e Pierfranco Zanchetta, capogruppo dell’Upc.
Il primo ha detto: «Pittalis sbaglia a sostenere che l’ufficio
comunicati stampa funziona. In realtà se c'è una cosa su cui dobbiamo
migliorare è proprio la comunicazione. Se è vero che i problemi su cui
intervenire sono ancora tanti, è anche vero che a metà legislatura
abbiamo realizzato gran parte del nostro programma. I passi in avanti
sono stati molti, però buona parte dei risultati non sono stati
percepiti dai cittadini ed è un errore che non possiamo più
permetterci». Per Zanchetta è arrivato il momento di concentrarsi meno
sul passato e puntare più sul futuro: «Dopo le riforme, l’azione di
governo va rilanciata con risposte immediate al malessere della
gente».

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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