venerdì 20 settembre 2019

La scissione. I dirigenti isolani minimizzano gli effetti dello strappo renziano.


Unione Sarda

LA SCISSIONE. I dirigenti isolani minimizzano gli effetti dello strappo renziano. «Pd sardo bistrattato? Non è vero». Dopo l'addio di Cucca il partito nega attriti coi vertici romani

Ci vuole tempo per digerire una scissione e infatti i dem sardi ci stanno ancora ragionando. Pochi giudizi netti anche dopo le parole di Giuseppe Luigi Cucca, l'unico parlamentare che ha deciso di seguire Matteo Renzi nel nuovo partito Italia Viva. Il senatore ha raccontato di un Pd nazionale incartato su se stesso e distratto rispetto a importanti questioni locali del partito, sarde e nuoresi in particolare, anche in occasione delle Europee.

«Pd distratto? Non è così» «Il Pd ha una sua struttura che prevede l'autonomia dei livelli territoriali», spiega il consigliere regionale Roberto Deriu, «quando ci sono state le elezioni europee il partito di Nuoro ha espresso l'unica candidatura sarda». Cioè, «la direzione nazionale ha voluto riservare l'unico posto disponibile per la Sardegna al sindaco di Nuoro Andrea Soddu». Ecco, «direi che quello è stato un momento di attenzione speciale per la Sardegna e per il partito di Nuoro. Io, piuttosto, ho criticato chi come Cucca non ha sostenuto il candidato. Se disattenzione c'è stata - conclude Deriu - è stata da parte sua».

Il segretario Emanuele Cani ribadisce di non aver inteso fino in fondo «le motivazioni politiche che hanno spinto Renzi in questo momento così delicato per il Paese, per il Pd e per il nuovo governo». Tanto meno «capisco le ragioni di quelli, fortunatamente molto pochi, che in Sardegna hanno deciso di aderire al progetto dell'ex premier: mi sembrano scelte dettate da altre logiche». Sulla disattenzione denunciata da Cucca: «Nell'Isola il problema della relazione con il partito romano è cronico e anche in passato ha caratterizzato il rapporto con la segreteria nazionale». Insomma, esiste da prima di Zingaretti.

«Sono convinto che il rapporto del Pd nazionale con tutti i suoi livelli istituzionali debba essere molto fluido», aggiunge il segretario regionale, «ma non mi pare che le interlocuzioni politiche in occasione delle elezioni del marzo 2018 (segretario regionale era Giuseppe Luigi Cucca, ndr ) siano state da parte del partito regionale così fluide e coinvolgenti».

Il deputato Andrea Frailis non percepisce alcuna distrazione, né situazioni di incartamento. «Da quando c'è Zingaretti sono stati fatti passi in avanti, penso alla mia vittoria, al fatto che il Pd a Cagliari è il primo partito. Non ho mai creduto all'esistenza di corsie preferenziali per le regioni». E poi, aggiunge, «con Calvisi sottosegretario alla Difesa avremo la possibilità di occuparci dei problemi delle servitù militari». Semmai, chiude, «il partito era incartato prima dell'arrivo di Nicola».

Renzi sotto osservazione Romina Mura, deputata, non aveva ancora espresso considerazioni sulla scissione. Intanto, premette, «sono rimasta sorpresa per il fatto che in questi giorni i dirigenti regionali del Pd non hanno sentito nessuno di noi deputati e senatori per chiederci cosa volessimo fare. Mi sarei aspettata una ferma chiamata alla responsabilità». In ogni caso, «rifletterei sul motivo per cui è andata via l'anima riformista di questo partito, e mi chiedo: ci sarà ancora uno spazio riformista, al di là di quello cattolico e di sinistra? Il Pd sarà ancora un partito plurale? Io resto», conferma Mura, «ma starò molto attenta a ciò che farà Renzi nei prossimi mesi perché andrà a coprire uno spazio importante e funzionale al ragionamento sul riformismo».

Verso la Leopolda Come Giuseppe Luigi Cucca e Francesca Barracciu, anche Claudia Medda (ex assessora del Comune di Cagliari) ha sposato il progetto di Italia Viva. «Ma il mio è un percorso diverso», precisa, «ho iniziato con la Leopolda e solo successivamente mi sono iscritta al Pd, per me forse è stato un passaggio più naturale». Va anche detto che «il progetto è appena partito», prosegue Medda, e «quindi le persone hanno bisogno di fare ragionamenti, e anche molti iscritti al Pd stanno riflettendo in queste ore». Ma, ricorda, «deve essere ancora celebrata la Leopolda, dal 18 al 20 ottobre, e quello sarà un momento di ulteriore chiarezza, l'organizzazione di questa formazione avrà il suo punto di caduta proprio con la Leopolda».

Roberto Murgia

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Federico Marini
skype: federico1970ca



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