mercoledì 30 maggio 2018

Quando le sofferenze mentali altrui, diventano il divertimento top dei digital boy. Di Roberto Loddo.




Domani mattina vado alla polizia postale di Cagliari a sporgere una denuncia in qualità di tutore di una persona che è stata vittima di scherno su Facebook. Non avrei mai immaginato che dopo 40 anni dalla legge di riforma psichiatrica 180 questo social media sarebbe stato utilizzato da persone spregevoli e prive di scrupoli che utilizzano foto di persone che vivono esperienze di salute mentale per generare spazi di derisione.

C'è qualcosa di sconvolgente nel notare come il pubblico ludibrio a cui sono sottoposte queste persone fragili sia passato in centinaia di anni dalle realtà comunitarie arretrate e arcaiche dei "matti del villaggio" descritti da Foucault, alla realtà del web, in cui giovani nativi digitali, con una buona istruzione, e che talvolta si autodefiniscono progressisti scindano la loro identità personale dall'identità digitale, come se fossero due dimensioni separate, due mondi diversi in cui si confonde facilmente realtà e rappresentazione.

Nella vita reale si può far parte dell'associazione che tutela i diritti umani, militare in un partito di sinistra oppure occupare un centro sociale, e nella vita da web creare dei memes da utilizzare per un like in più con foto di persone che stanno male, scattate da uno smartphone che diventano virali senza il loro consenso

Di Roberto Loddo

1 commento:

  1. Ahahahah ho aspettato che si formasse il nuovo governo M5S-lega prima di rispondere a questo Rollowrit..... ma 2 battute le faccio volentieri. ..1) il Lollostyle cosi come la sinistra radical destoricizzata è passata dall "alabarda spaziale" alla "polizia postale" (poi se dicono declino si offendono) ....2)attendo fiducioso i primi di gennaio quando Fraccaro porterà in aula il disegno di legge per togliere i soldi alla carta stampata ahahah...e ovviamente attendo altre frollate per farmi tante risate

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