lunedì 7 maggio 2018

Rassegna stampa 07 Maggio 2017


Unione Sarda

Regionali - Attacco alla “generazione '94” Il centrodestra verso la svolta. Un leader giovane alle Regionali? Ma c'è chi avverte: serve anche l'esperienza

Il centrodestra fa i conti con il rinnovamento, nel tentativo di rimettere in gioco nuove generazioni e nuovi volti da presentare agli elettori alle prossime elezioni regionali. Tutti sono più o meno pronti a sposare questa tesi, senza mai arrivare a parlare di rottamazione, un po' per non rifarsi al motto renziano e un po' per non rompere definitivamente, più che col passato, con le persone che lo rappresentano. Non tutti, però, soprattutto in Forza Italia, sono d'accordo col fare piazza pulita ricordando, come sottolinea l'eurodeputato Salvatore Cicu , che «si rischia di banalizzare un percorso che invece deve puntare alla meritocrazia e in cui è necessario dimostrare capacità e consenso».

IL TERREMOTO Un primo scossone c'è stato dentro Forza Italia, quando oltre un mese fa Ignazio Locci , sindaco di Sant'Antioco e coordinatore azzurro per il Sud Sardegna, aveva lanciato la campagna per un cambiamento radicale e per l'addio alla cosiddetta “generazione del '94”. Una classe politica sulla cresta dell'onda dalla nascita del partito di Berlusconi e alla quale si chiede il classico passo di lato (o indietro) per dare opportunità ai volti nuovi.

Da quando è stata accesa la miccia «non ci sono stati segnali importanti in questo senso», spiega Locci, che cita l'esempio di Iglesias in cui «Forza Italia ha fatto una battaglia per il rinnovamento, sino ad arrivare a interrompere i rapporti con l'Udc». Per il resto, però, la situazione è ancora in una fase di stallo e quell'accelerata che ci si aspettava non c'è stata e il rischio è che si galleggi in questo modo fino alle prossime elezioni.

LE GENERAZIONI Per il consigliere regionale Stefano Tunis, è «assolutamente pacifico che un rinnovamento non solo sia necessario, ma è addirittura in atto». Per l'esponente azzurro c'è un quadro ben delineato con le generazioni dei sessantenni e dei trentenni: «In mezzo c'è la nostra, quella che deve farsi carico di assicurare un futuro ai più giovani, cosa che non può fare la generazione passata. Chi non si rende conto di questo, vive in un altro pianeta».

LA FRENATA Cicu fa parte del gruppo storico di Forza Italia in Sardegna. Nonostante questo, non si sente in discussione ma preferisce rilanciare un concetto diverso dalla rottamazione, considerata «banale e insufficiente». I volti nuovi servono, ma «oggi viviamo una situazione di totale assenza della politica in cui si ritrovano giovani e meno giovani». Non è facendo tabula rasa del passato che ci si assicura il successo, serve «ritrovare la politica di servizio e risposta per i cittadini e per farlo bisogna avere le conoscenze che, allo stato attuale, sono assenti».

Dunque non vale l'equazione per cui giovane sia per forza meglio, anche perché «se una persona è capace ben venga, a prescindere dall'età, e lo dimostri, anche attraverso il maggiore consenso. Perché la misura non la danno le parole, ma i fatti» Poi esprime un appello per «ritrovare l'unità del centrodestra, lavorare per costruire un programma e una proposta».

Anche il consigliere regionale Edoardo Tocco prova a mediare, convinto da un lato «dell'esigenza di facce nuove rispetto a quelle che ci sono da anni», ma anche attento a ricordare che «la novità non è una garanzia, perché anche le persone politicamente più vecchie possono avere un ruolo importante». Per la capogruppo in Consiglio regionale, Alessandra Zedda , «bene guardare ai giovani, ma senza buttare al macero tutto quello che è stato». Zedda ricorda d'altra parte che «la macchina regionale è complessa e servono persone competenti e con esperienza».

GLI ALLEATI L'invito al ringiovanimento fa presa sull'esponente di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu : «Un cambiamento è necessario. Nel centrodestra ci sono tanti giovani che non hanno avuto opportunità e che potrebbero dare un contributo importante». Truzzu sostiene la campagna per rinverdire le fila della coalizione, con «il coraggio di investire su una nuova classe dirigente: lo chiedono i cittadini e i nostri elettori che in larga misura non si riconoscono più nel centrodestra».

Il coordinatore regionale dei Riformatori, Pietrino Fois , si dichiara «d'accordo per il ricambio generazionale, ma deve essere legato ai contenuti e alle capacità». Di fatto non basta «sostituire qualcuno solo per questioni anagrafiche», avverte Fois, «nel nostro partito questo avvicendamento è in atto e la qualità delle giovani generazioni sta emergendo naturalmente». Il leader Udc Giorgio Oppi promuove il cambiamento perché «non si possono presentare sempre i soliti», e poi rilancia su una «figura autorevole e in grado di riunire i partiti per guidare la Regione i prossimi cinque anni».

Matteo Sau

IGLESIAS. Per le comunali ci sarà una lista che unirà Prc e Pci
I “comunisti” non faranno alleanze

I comunisti ballano da soli e preferiscono una lista che unisca Prc e
Pci, senza alleanze. La decisione ufficiale è stata assunta sabato
sera, al termine di una riunione che ha visto attorno al tavolo i
“compagni” di Rifondazione e Pci. Nessuna alleanza, dunque, con la
coalizione di centrosinistra che si accinge a presentare pubblicamente
Mauro Usai, quale proprio candidato alla carica di sindaco.
È scritto con chiarezza nel comunicato stampa che porta la firma dei
segretari cittadini e federali dei due partiti: Enrico Lai e Mario
Carta per Rifondazione, Sergio Murenu e Antonello Pinna per il Pci.

«Dopo diversi mesi di interlocuzioni - precisano nel documento -
abbiamo sancito la completa volontà di lavorare in simbiosi per la
creazione di una lista unitaria e alternativa ai vari schieramenti per
dare dignità ai lavoratori, alle classi sociali più deboli e avviare
così un percorso unitario per il futuro della città». Il Pci, negli
ultimi mesi, si era spaccato a seguito della decisione di aderire alla
lista civica “Iglesias in Comune”, nata a sostegno di Valentina
Pistis.

Scelta che fin dall'inizio non era piaciuta ai vertici
regionali ed è stata poi revocata, a seguito dell'ingresso di FI e FdI
nell'alleanza (composta anche da Riformatori iglesienti e
Cas@Iglesias): a rafforzare lo schieramento di Valentina Pistis, da
sabato, c'è anche il Psi. Continua, intanto, l'attesa di conoscere le
decisioni assunte dal gruppo Piazza Sella-Udc che aveva annunciato di
voler presentare un candidato a sindaco con il sostegno di due civiche
di ispirazione sardista.. Cinzia Simbula

La Nuova

Di Maio tenta la Lega Centrodestra nel caos
Svolta a sorpresa del capo M5s, un premier terzo scelto soltanto con Salvini
Lumbard «apprezzano», Fi attacca. Lite con Berlusconi nel vertice notturno

Andare al voto anticipato non necessariamente mette a rischio i conti
pubblici, se la principale urgenza, quella di evitare gli aumenti
dell'Iva previsti a legislazione vigente, si affrontasse per decreto
già prima dell'estate. A esplicitare una soluzione di cui da giorni si
parla nei corridoi del Parlamento è il leader del M5s Luigi Di Maio,
che si è detto pronto a votare il decreto con una «manovrina» che
impedisca un aumento di tasse indirette per 12,4 miliardi, previsto, a
bocce ferme, a partire dal primo gennaio 2019.

Un primo banco di prova
per verificare se ci siano i margini per andare davvero in questa
direzione sarà il passaggio in Parlamento del Documento di Economia e
Finanza firmato da Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan, che fotografa
la situazione tendenziale dell'economia, cioè senza nuovi interventi.

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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