domenica 9 settembre 2018

Quello che le televisioni non dicono. Quello che non volete vedere. Se solo quella bambina fosse vostra figlia. Di Celeste Costantino.



Leggo e rileggo. E non riesco a non pensare alla mia bambina. Se tutto questo fosse fatto a lei. Maledetti. La Libia è questo. E voi che dite di rimandarli lì, siete tutti complici di questa violenza e di questi stupri. "I libici erano entrati nel magazzino dove i prigionieri erano stati stipati come animali e avevano deciso di portare via con loro una bambina di sei anni, strappandola alla madre che implorava pietà supplicando loro che non gliela portassero via.

Per tutta la notte la piccola era stata violentata dai carcerieri e quando è stata restituita alla madre era ormai irriconoscibile: “Aveva gli occhi bianchi, senza colore, era priva di coscienza, piena di lividi, ferita e sanguinante”. Racconta allora la giovane che lei e le altre prigioniere avevano ripulito il corpo della piccola con i propri vestiti e, strappandosi un pezzo di stoffa ciascuna, l’ avevano rivestita.

“La bambina sembrava morta, ma respirava piano. Sua madre era ormai completamente impazzita e dalla disperazione si graffiava il proprio volto e il corpo, piangeva e si strappava i capelli. Provavamo tanta pietà per lei, che era riuscita quasi fino alla fine di quell’ inferno a proteggere la bimba dalle violenze sessuali in Libia, subendole lei al suo posto.

Durante il viaggio la madre della piccola si è lasciata cadere in mare ed è scomparsa tra le onde. La bambina l’ avevamo adagiata sul gommone. Abbiamo custodito noi il suo corpo esanime per tutto il viaggio e quando siamo stati salvati in mare da una nave italiana, dopo tre giorni alla deriva, ci hanno portato a Lampedusa e lei è stata soccorsa per prima. Ci hanno soltanto detto che era ancora viva e ho pianto di gioia. Non so dove hanno portata la bimba, ma sono sicura che qualcuno si sarà preso cura di lei".

Di Cesteste Costantino

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