giovedì 6 settembre 2018

Rassegna stampa 06 settembre 2018


Unione Sarda 

Il saluto fascista finisce in Procura - Pioggia di denunce, Licheri (M5S): «La magistratura indaghi» SASSARI. Esposto del senatore pentastellato per l'addio dei “camerati” al prof Todini

Sarà la Procura della Repubblica ad accertare se a Sassari durante i funerali del professor Giampiero Todini sia stato commesso il reato di apologia del Fascismo. La bandiera di Salò e le braccia tese dei militanti inquadrati in plotone potrebbero essere altra cosa rispetto a un semplice saluto a scopo commemorativo che per la Cassazione è «una libera manifestazione del pensiero».

L'INDAGINE Sul tavolo del procuratore Gianni Caria ci sono un'informativa della Digos e un esposto denuncia presentato dal senatore dei 5 Stelle Ettore Licheri, presidente della commissione del Senato per i rapporti con l'Europa. La denuncia era firmata anche dal suo collega di partito Mario Perantoni, entrambi sono avvocati ed entrambi sassaresi. Licheri è stato allievo di Giampiero Todini all'Università di Sassari. «Ho avuto modo di apprezzare l'uomo e il giurista», ha precisato. Ma per il senatore un gesto così eclatante deve per forza essere vagliato dall'autorità giudiziaria.

«Quando un parlamentare della Repubblica Italiana vede un gruppo di cittadini che si schiera in atteggiamento militare su una pubblica via e qualcuno impartisce loro l'ordine dell'attenti e del saluto fascista, deve sentire il dovere di informare la magistratura - ha spiegato ai cronisti - Spetterà poi ai giudici verificare se nei fatti accaduti sussistano profili di illiceità». Licheri è un esponente dei 5 Stelle della prima ora, all'interno del Movimento può essere definito una “colomba” non certo un “falco”.

La sua denuncia vuole anche essere una risposta alle accuse di esponenti del Pd sulle presunte colpe del Movimento per aver accettato la messa in discussione di diritti acquisiti e aver appoggiato Salvini. «Non c'entra niente», taglia corto, «e il Governo Conte sta interpretando l'indignazione delle persone, Ma la gente si indigna perché questo Paese ha il più alto tasso di corruzione», ribadisce il parlamentare. «Perché cadono i ponti e muoiono le persone e la colpa è sempre degli altri. Perché ci sono 150 mila migranti a cui nessuno può assicurare un futuro diverso da caporalato o criminalità. O perché il 95 per cento delle chiamate al lavoro sono con contratti a tempo determinato, anche di un solo giorno. La politica non strumentalizzi questa vicenda. Torni ad occuparsi dei vivi e lasci in pace i morti».

IL POST Mattinata in questura anche per la consigliera comunale di Città Futura Lalla Careddu per depositare una denuncia alla Digos. È stata lei a postare il video che Facebook aveva rimosso dalla pagine del figlio del docente, Luigi Todini. Copia della denuncia è stata pubblicata sul profilo Fb della consigliera, che è rimasto bloccato per ore. Lalla Careddu ha voluto rispondere a chi in questi due giorni l'ha offesa e insultata e non solo sui social. «Chiunque denunci un fatto dà una valenza pubblica a ciò che afferma. È affiancabile - scrive - al gesto di propaganda che ne ha dato il figlio del defunto pubblicando quel video.

Lui voleva essere “visibile”, io ho denunciato pubblicamente. La sua era una scelta, il mio un dovere civico, etico, morale». E ancora, a chi ha cercato di sminuire la faccenda parlando di quattro gatti: «Sbagliato. Lo saranno su un sagrato, ma le condivisioni e i commenti nella pagina di Luigi Todini erano centinaia. Altrettanti sono i giovanotti e le giovanette che hanno affollato la mia casella “altro” su Messenger con un florilegio di “complimenti” che non auguro nemmeno a loro».

LA RIVOLTA Martedì sera sul sagrato della stessa chiesa si è svolta una contro manifestazione. In un documento unitario, la rete delle associazioni e dei partiti antifascisti di Sassari scrive: «Pensiamo sia necessario un vero processo di defascistizzazione della società, dello Stato e delle istituzioni - hanno scritto - auspicando anche «un intervento immediato della magistratura».

Franco Ferrandu

Aree interne e sinistra, assemblea a Nuoro

«Il destino dei territori interni dovrebbe essere questione centrale
del futuro della Sardegna e quindi dell'impegno politico della
sinistra»: lo dicono gli organizzatori dell'assemblea in programma
dalle 17 di oggi alla Biblioteca Satta di Nuoro, intitolata “La
Sardegna di dentro: contro il declino”. Nella nota che annuncia
l'iniziativa si precisa che a promuoverla è «un gruppo di persone di
varia appartenenza politica, perlopiù a sinistra, molti senza
appartenenza partitica».

Persone che sostengono che «alle sconfitte la
sinistra deve reagire con spirito autocritico ripartendo dalle idee e
dai territori, e dalla discussione sulle questioni centrali».
Tra queste c'è appunto il destino delle zone interne dell'Isola, che
richiede una riflessione sulla validità delle politiche finora attuate
contro lo spopolamento. Se ne parlerà stasera nel dibattito coordinato
da Maria Elena Motzo e Mario Pinna, e aperto da Gian Giacomo Ortu.
Chiunque potrà prendere la parola; interverranno tra gli altri
Francesco Berria, Omar Chessa, il segretario della Cgil Michele
Carrus, don Pietro Borrotzu, Francesco Nuvoli, Carlo Atzeni e i
sindaci Emiliano Deiana, Andrea Soddu, Daniela Falconi, Giuseppe Loi.

La Nuova

Rischio apologia di fascismo per la diffusione su facebook
Presentate tre denunce. Vertice sulla sicurezza con prefetto e questore

di Luigi Soriga
SASSARI

Una denuncia dai carabinieri (Patrizia Marongiu Pci), una in questura
(Lalla Careddu Città Futura) e una depositata in Procura (Ettore
Licheri M5s): il caso della cerimonia fascista è democraticamente
condiviso, e tutti gli inquirenti sono al lavoro. Manca solo la
relazione della Digos, che ha acquisito documentazione e
testimonianze, e che verrà a breve depositata in Tribunale. Sarà
proprio questo dossier a circoscrivere i confini del funerale di
Giampiero Todini, farcito di saluti romani e simboli del Ventennio. A
tracciare la differenza tra cerimonia sopra le righe, o reato di
apologia del Fascismo.

Tutto sembrerebbe pendere per la prima ipotesi,
dal momento che la Cassazione, quattro mesi fa, per un episodio
analogo si era espressa in maniera unanime, facendo di fatto
giurisprudenza: il saluto fascista non è reato se ha valenza
commemorativa. E il nostalgico addio a Giampiero Todini, confezionato
come una parata del ventennio, ha tutta l'aria di entrare nell'ambito
del revival folkloristico.Ma c'è un elemento che rende la vicenda un
po' più articolata da un punto di vista giuridico: qualora il funerale
fosse accompagnato da volantinaggio, propaganda, riunioni politiche,
proselitismo, allora si potrebbe configurare l'ipotesi di apologia del
fascismo e volontà di restaurare un regime.

Lo dice la legge. Ma
questi argini sono stati issati quando ancora le ideologie si
veicolavano con i sistemi di comunicazione tradizionali. Invece il
video "dell'appello al camerata morto" è circolato attraverso il più
potente, veloce e pervasivo strumento di informazione e interazione
esistente: i social. Perché uno dei partecipanti lo ha girato con uno
smartphone, e Luigi Todini, figlio di Giampiero, lo ha pubblicato e
divulgato sulla propria bacheca Facebook. A questo punto la
commemorazione funebre si sposta dalla sfera strettamente privata (un
picchetto d'onore tra pochi intimi col braccio alzato nel sagrato
della chiesa), a quella pubblica, con una platea che minuto dopo
minuto, e talvolta vidimando l'appartenenza a suon di "Presente" e
"Nobis", diventa sterminata.

Questa può essere definita propaganda e
quindi reato, o è semplicemente un figlio che condivide con migliaia
di persone l'ultimo omaggio al padre defunto? Perché di commemorazioni
nostalgiche e sottotraccia nei sagrati delle chiese se ne sono visti
altri, ma nessuna fotocamera finora si era mai posata sulle mani tese
e sulle aquile tricolori. Quello di Sassari è un caso a sè, di
rilevanza nazionale, soprattutto per questo. E infatti ieri mattina è
stato convocato anche un vertice sulla sicurezza cittadina, al quale
hanno partecipato le forze dell'ordine, il questore e il prefetto. «La
situazione è monitorata e sotto controllo - spiega il prefetto
Giuseppe Marani - non ci sono segnali che destano preoccupazione per
l'ordine pubblico e il funerale del professor Todini al momento resta
un episodio isolato».

La politica prende le distanze: video fuori luogo
Condanna unanime dal centrodestra. Licheri (M5s): «Informare la
magistratura era un mio dovere»

SASSARI
Per un giorno il centrodestra è rimasto in un letargo imperturbabile,
con la testa sotto la sabbia, come se la notizia della cerimonia
fascista, diventato in poche ore un caso nazionale, non fosse mai
accaduta. Nessun comunicato, una incredibile afasia anche dai
commentatori più iperattivi. Ieri, nel pomeriggio, per fortuna ecco i
segnali di vita.Nanni Campus, ex militante di An, ora di sfuggente
collocazione geopolitica, né destra e né sinistra, ma politico a
chilometro zero difensore del territorio, come si definisce lui,
insomma calibrato per essere uno dei prossimi candidati alla poltrona
di sindaco di Sassari: «L'appello al camerata morto ci può stare se
davvero si tratta delle ultime volontà del padre.

Ma pubblicare il
video su Facebook lo trovo assolutamente fuori luogo, direi anzi
irrispettoso per il defunto».Il consigliere regionale Antonello Peru,
da parte sua, ha guardato il video con distacco: «A me il saluto
fascista mi fa sorridere. Quel filmato non mi suscita indignazione e
neanche fastidio: solo indifferenza. Io sono pacifista, non mi evoca
niente, perché il fascismo per fortuna si è estinto da solo. Qualcuno
pensa che il saluto a un morto con la mano tesa possa influenzare le
persone? Io non credo proprio. Se non si fosse alzato tutto il
polverone, sarebbe finita lì, senza scalpore».

E proprio sul
cortocircuito mediatico si sofferma il capogruppo di Forza Italia in
Consiglio regionale Pietro Pittalis: «Credo che i militanti di Casa
Pound abbiano escogitato una mossa molto astuta per far parlare di sé.
E ci sono riusciti. Non mi entusiasma affatto regalargli altro
risalto. Credo che l'episodio non possa destare alcuna preoccupazione,
io lo relego nei confini del folclore di una manciata di nostalgici.
Il senso della democrazia ormai è talmente radicato nel dna della
gente, che gli anticorpi sono ben preparati ad arginare i fascismi.

A me l'unica cosa che mi ha lasciato basito è stata la risonanza
mediatica».Anche il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde
storce il naso di fronte al cerimoniale in stile ventennio: «Non ho
apprezzato affatto questo tipo di commemorazione funebre. Avrei
preferito compostezza e dieci minuti di raccoglimento. Allo stesso
tempo non ci vedo alcun tipo di reato, e parlare di apologia mi sembra
eccessivo. Non c'è violenza, non c'è incitamento all'odio. E la
Cassazione ha definito chiaramente i confini tra i reato e la
ritualità di una commemorazione.

Perciò i girotondi, i sit in e tutti
gli allarmi lanciati mi sono sembrati eccessivi».Il consigliere
regionale del Psd'Az Marcello Orrù punta il dito contro le
strumentalizzazioni politiche: «Il rito del "presente" è stata una
manifestazione intima, privata e tale sarebbe dovuta rimanere. Il
rispetto delle ultime volontà di un uomo che non ha mai fatto mistero
delle sue idee. Non mi sembra che ci sia alcun reato. Veramente
infelici, invece, i vergognosi spot politici, fatti da alcuni
consiglieri comunali, sulla salma di una persona perbene».Il senatore
Ettore Licheri (M5s) ieri si è presentato in Procura: «Ho conosciuto
il professor Giampiero Todini quando ero studente, ho apprezzato
l'uomo e il giurista.

Alla famiglia va dunque il mio personale
cordoglio. Tuttavia quando un parlamentare vede un gruppo di cittadini
schierati militarmente su una pubblica via, sull'attenti che eseguono
il saluto fascista, deve sentire il dovere di informare la
magistratura».Il consigliere comunale del gruppo misto di minoranza,
ex An, Giancarlo Carta minimizza: «Non sono fascista e mai avrei usato
una simile gestualità. Ma da qui a dire che Sassari è fascista perché
30 ragazzi rendono questo omaggio privato a un funerale, ce ne passa.
Senza quelle immagini nessuno avrebbe saputo niente.

 In altri funerali
si sono visti saluti romani, ma senza filmati e senza tutto questo
clamore. È stato un assist per la sinistra per distogliere
l'attenzione dai suoi problemi, e consemtirle di parlare d'altro».
(lu.so.)

-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento