mercoledì 14 dicembre 2016

Se la situazione è questa, in Paradiso non ci voglio andare! di Vincenzo M. D'Ascanio.


La mia ex moglie, quando non eravamo ancora sposati, mi convinse a visitare la basilica si S.Croce, a Firenze. Eravamo una quindicina di amici, e l'obbiettivo era arrivare sino alla punta più alta. Dopo numerosi scalini, una porta si apriva all'interno della cupola, dove c'erano numerosi affreschi riguardanti Inferno, Purgatorio e Paradiso. Uno stretto passaggio circolare permetteva di vedere da vicino l'affresco, ma la situazione era piuttosto strana, ed invitava alla riflessione. Nella parte riservata al paradiso c'erano uomini e donne che passeggiavano sulle nuvole, a volte con le mani giunte, a volte con le braccia aperte, come se stessero attendendo un amico invisibile. Certo, dava un senso di profonda armonia e pace, come se ognuno di loro avesse, parafrasando Ax, avviato la cura Bob Marley, con l’aggiunta di una buona dose di tranquillanti.

Nel purgatorio gente più o meno normale, un po' infastidita, che guardava verso l'alto, invidiosa dei beati che si trovavano già nella tranquilla pace del Paradiso. Nella parte inferiore, naturalmente, l'Inferno. Eh... un casino assoluto, gente che ballava, che faceva l'amore, un tizio aveva anche un flauto nel culo, e poi petardi, sorrisi sdentati stile mercato di Via Quirra, gente bevendo vino e mangiando a quattro ganasce, prostitute di ogni colore, gente che si faceva scherzi, gente che rotolava, qualcuno si staccava un pezzo di braccio e lo offriva, generosamente, ad un diavolo affamato, donne e uomini nudi. Forse quei personaggi facevano parte della Firenze di un tempo, ma coi ragazzi della compagnia ci trovammo tutti d'accordo.

Cioè, il Paradiso, raffigurato in quel modo, era insopportabile. Gente che passeggiava sulle nuvole con la faccia beata, senza parlare, senza guardarsi in faccia, Nell'Inferno era tutta un'altra storia, divertimento puro, sembrava di trovarsi ad una festa in maschera ben organizzata, stravizi a non finire... Se l'affresco fosse stato fatto ai nostri giorni, ci sarebbe stata gente pippando di brutto, varie droghe, popper, e poi bonghi, capelli rasta, pusher elargendo pastiglie di ogni genere. Insomma, io non eccedo, faccio un vita abbastanza modesta, massimo sigarette. ma l'autore ha sbagliato tutto, perché se le cose stanno davvero così, mille, mille volte meglio l'Inferno. Almeno poteva dipingere qualche tortura, gente soffrendo, ringhiando, bruciando, invece, niente, c'erano anche diavoli tirando mortaretti. Nel Paradiso, almeno, in quello raffigurato in quel modo, una noia mortale, a passeggiare tra le nuvole con quell'aria trasognata, Paolo Brosio, maxi conferenze di Giovanardi sulla famiglia tradizionale... aiuto!

Cioè, se quel bellissimo affresco voleva invitare le persone a non peccare, l'artista non ha proprio capito una mazza... Poi, diciamoci la verità, a conti fatti all'Inferno troviamo gente più interessante. Rock band, poeti maledetti, anticristo di tutte le razze, donne peccaminose, uomini dagli atteggiamenti discutibili, libertini ed a tratti masochisti. Poi l'Inferno, ne sono sicuro, è a netta maggioranza comunista. In paradiso chi trovo? Le mie catechiste, Santa Maria Goretti, qualche papa, aiuto, le pastorelle di Fatima. Mi dispiacerebbe solo non poter parlare con S. Francesco e sopratutto Gesù Cristo. Poi, se le cose stanno in questo modo, non incontrerei mia mamma, e la cosa mi dispiacerebbe assai.

Non so se tra Paradiso ed Inferno si possa comunicare, oppure siano comparti a tenuta stagna. Nel primo caso, mia madre sarebbe contenta nel vedere che mi diverto, certo, quando mi darei agli stravizi ed alle donnacce mi nasconderei, ma dopo ritornerei col sorriso beato, e la saluterei, e le manderei baci, tanti baci... E lei che mi urla: "mangia figlio mio, mangia, e mi raccomando la flanella!" Ed io le direi di rimando "tranquilla mà, qui c'è un caldo boia, e poi tra poco ci mettono sulla graticola." E questo per l'eternità, vedere mia mamma tranquilla e serena, che parla con le amiche della Chiesa, ed io che ballo con le più belle ed affascinanti zoccole della storia. Insomma, non sarebbe poi tanto male, e poi ci sono sempre i dittatori schizzati, che sanno sempre come riempire i tempi morti...



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