venerdì 16 dicembre 2016

Qualunquismo esasperato: il triste gioco delle brutte copie. Di Celeste Costantino. Parlamentare Sinistra Italiana.



Sono un po' stanca di questa indignazione a giorni alterni e spesso e volentieri a “convenienza” politica. Oggi tutti sconvolti per Osvaldo Napoli. Quello che è successo a lui ma che succede a tutti quanti noi, in forme differenti da tre anni a questa parte, è frutto di diversi fattori. C'è il disagio sociale. Certo che c'è! Ma alcune manifestazioni sono alimentate scientificamente dalla politica e dai mezzi di comunicazione.

E mi dispiace dirlo ma non è solo il M5S a determinare tutto questo. Loro hanno fatto da apripista, sono anche quelli che lo sanno fare meglio ma adesso sono in ottima compagnia. Faccio un esempio, il più impopolare di tutti così anch'io oggi per tenermi in forma mi prenderò una buona dose di insulti. Qual è il nuovo leit motiv per dire quanto questa classe dirigente faccia schifo? “Non vogliono andare a votare perché a ottobre scatta il vitalizio”.

Bene, questa affermazione che da settimane viene ripetuta come un mantra in tutte le trasmissioni televisive e da molti rappresentanti politici è falsa. I vitalizi sono stati aboliti. Il vitalizio era una rendita concessa al termine del mandato parlamentare e che si protraeva "vita natural durante". Quello che scatterebbe a noi è la pensione contributiva a 65 anni. Ora voi mi potrete dire che è giusto che per tre anni ad un parlamentare non gli venga riconosciuto il proprio lavoro istituzionale a livello pensionistico. Però, intanto, è di questo che stiamo parlando e non di altro.

E soprattutto siete sicuri che è questo il motivo per cui non si va a votare subito? O forse quello che valeva il giorno prima adesso non vale più e cioé il cosiddetto “combinato disposto”? Per mesi abbiamo denunciato, abbiamo fatto battaglia parlamentare e costruito un pezzo della campagna referendaria sull'inaccettabile Italicum. E adesso? Dovremmo andare a votare con quello schifo di legge? E poi, ci interessa o no vincere anche quello sul jobs act?

Oppure come dice Poletti quel referendum non va celebrato? Queste cose (nuova legge elettorale e referendum) si possono fare prima dello scatto pensionistico ma il motivo per cui bisogna farle in tempi stretti penso che sia perché c'è bisogno che le persone possano ritornare a scegliere i propri rappresentati politici e possano essere liberati dalla schiavitù dei voucher. Chi sposta l'attenzione ossessivamente ed esclusivamente su altro vuole ormai solo mascherare i propri vuoti ed errori politici.

Un esempio su tutti ci arriva da Matteo Renzi che quello stesso populismo che dice di combattere da anni lo utilizza come fosse una brutta copia di Grillo. Ha iniziato con la falsa rottamazione, ha concluso con le finte dimissioni. Un referendum costituzionale giocato tutto sui costi del Senato e un addio che ci racconta di un ritorno a casa senza più stipendio dalla politica. Una cosa ho imparato dalla mia non breve attività politica: le persone preferiscono sempre gli originali. Se poi provassimo ad essere anche autentici forse avremmo veramente un mondo migliore.

Di Celeste Costantino. Parlamentare Sinistra Italiana

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