giovedì 23 agosto 2018

Ho camminato e viaggiato tanto in questi mesi per arrivare fino a qui. Io aspetto! Di Alessandro Vadilonga.



Eppure siamo tutti essere umani! Siamo giorni che vaghiamo per il mare in cerca di un porto amico che ci dia la possibilità di toccare finalmente la terra ferma. Partito circa due mesi fa dalla mia amata terra tartassata da guerre e povertà dove i bambini della mia età spesso imbracciano già un kalashnikov, dove le mie sorelle sono state prima umiliate e poi costrette a vendere il loro corpo a voi buonisti, trafficanti d’illusioni e capitalismo. Voi che vivete nell’ipocrisia.

Eppure ci credevo! Credevo in voi e nelle vostre bellissime case viste in TV, in quella scatoletta quadrata che trasmette sogni e illusioni. Quella famiglia modello ospitale che tanto ho ammirato e sognato. La mamma amorevole piena di carezze e il papà tutto fare, casa, lavoro e famiglia che io non ho mai avuto perché strappati dalla guerra e dalla violenza del tiranno di turno.

Andare a scuola con lo zaino tutto colorato e quella pazza voglia di imparare quelle scienze e poemi che Voi avete studiato per mettere nero su bianco quelle bellissime parole che oggi si chiama Costituzione. Ora sono qui, affacciato su quell’oblò di quella nave tutta sgangherata che nessuno vuole con il carico di essere umani radioattivi.

La peste nera che Voi avete contribuito a diffondere, senza cura, senza una medicina e senza un anticorpo. Come tutti i bambini però sono fiducioso perché vedo sempre il lato positivo in tutte le storie, in tutte le persone, e come tutti i bambini, so che dentro di Voi c’è del buono che ora è solamente offuscato dalla nebbia della paura e della disinformazione.

Quando scenderò da quelle scalette, che mi dividono dalla terra, sarò felice di abbracciarvi e di ringraziarvi. Non smetterò mai di farlo. Io aspetto! Ho camminato e viaggiato tanto in questi mesi per arrivare fino a qui. Io aspetto!

Di Alessandro Vadilonga
Autore de "La mia amica Bianca"




“La mia amica Bianca” è una favola, che intende comunicare ai bambini (ma non solo) il profondo significato del “fare politica”. La politica intesa come strumento per risolvere i problemi delle cittadine e dei cittadini,  e non come mezzo per curare i propri interessi personali, o quelli del proprio gruppo di appartenenza.  


Purtroppo viviamo in un periodo in cui la politica non sempre risolve i problemi, ma si  trasforma essa stessa in un problema per la cittadinanza. Soprattutto per questo, le persone soffrono una forte sfiducia nei confronti di essa.  

Nella favola “La mia amica Bianca” alcuni bambini, sapientemente istruiti da una Gabbianella, imparano ad accantonare l’individualismo per apprendere il senso autentico della solidarietà collettiva, ovvero “fare politica” onestamente, con l’unico obiettivo di fare il bene dei cittadini nella fantastica città di Panada.

Alessandro Vadilonga vive ad Assemini, è un sottufficiale dell'Esercito Italiano ma coltiva la passione per la scrittura e la politica. Sposato, padre, tra le sue passioni ci sono anche la pesca, viaggiare e lo studio della storia. "La mia amica Bianca" è la sua prima opera pubblicata.




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