giovedì 30 agosto 2018

Questa snervante ricerca della sinistra, non può portarci ad innescare un populismo da contrapporre a quello delle destre. Di Celeste Costantino.




Quando ho deciso di “ritirarmi” l'ho fatto non solo per via del fallimento che sentivo sulle spalle ma anche per un personale profondo senso di inadeguatezza nel fare politica. E’ come se quest'epoca non mi appartenesse più. Il contesto è difficile e drammatico ma non è per questo, anzi... in altre fasi della mia vita sarebbe stato senz'altro più stimolante. Il punto è un altro. E' che faccio fatica a riconoscermi in questa ricerca di "sinistra".

C'è uno legittimo smarrimento collettivo accompagnato però dall'individuazione spasmodica di un altro populismo da contrapporre a quello delle destre.  Ci sono responsabilità antiche e nessuno lo nega. L'accusa di essere stati radical chic  non è infondata ma purtroppo adesso si è passati all'eccesso opposto. Rifiuto l'idea di dovermi vergognare per essere un'amante della cultura. Di dovermi vergognare per aver studiato, letto qualche libro e per amare alla follia il cinema.

Ricordo ancora quando le sezioni, i circoli, erano ancora abitati da quelle persone che oggi non ci votano più: operai, povera gente, lavoratori. La maggior parte di loro partecipava e ricercava nel fare politica, non solo soluzioni alla propria condizione materiale di vita ma anche un'emancipazione culturale e sociale. Il partito comunista ha avuto questa funzione. Il punto non era rimanere uguali a se stessi per dimostrare di essere autentici. O addirittura rivendicare la mediocrità per essere vicini al popolo.

Oggi Massimo Gramellini sulla sua rubrica scrive: “Mentre i politici di destra parlano come i loro elettori, quelli di sinistra non parlano più come Ivano né soprattutto a Ivano. Per questo parlano invano”.

Quelli di sinistra. Chi sono quelli di sinistra? Io sono come Ivano. Certo, lo so pure io che le cose sono cambiate. Ma altre invece non cambieranno mai. Ci sarà sempre qualche figlia della Banca d'Italia a scroccarmi le sigarette e a spiegarmi come si fa la rivoluzione.

Celeste Costantino

Nessun commento:

Posta un commento