giovedì 2 agosto 2018

Lavorerò con tutte le mie energie perché Salvini metta giù le mani dai Quattro Mori. Di Lucia Chessa.




Da ieri il gruppo della Lega in Senato si chiama Lega-Psd’az. Il matrimonio è fatto e consumato. I sardi hanno dimenticato in fretta, con umiliante memoria corta, gli insulti leghisti a tutto il meridione Sardegna compresa, con i quali la Lega è nata, cresciuta e diventata grande. A niente vale l’arraffazzonato, frettoloso ed interessato maquillage che ha tolto la parola “Nord” dal nome e dal simbolo.

L’orizzonte culturale del leghismo padano quello era e quello rimane. La loro idea fondante, esternata mille volte fino a ieri da fior fiore di dirigenti compreso Salvini, è che il nord lavori, produca ricchezza, tiri l’economia e che si porti appresso, come una palla al piede, un meridione sonnolento e fannullone che non si schioda da attese di assistenza. Ovvio che ignorano la storia i padani.

Non conoscono le politiche di rapina con le quali i Savoia hanno oppresso la Sardegna fin dai primi del ‘700 e il restante meridione italiano dal 1860 in poi. Ignorano le politiche dei governi postunitari che deprimevano l’agricoltura del sud a favore delle prime industrie del nord. Non sanno niente delle ferrovie piemontesi costruite radendo al suolo i boschi millenari di Sardegna, non sanno che le scelte di dominio hanno onde molto lunghe che segnano il destino economico e sociale dei territori.

Loro no. I leghisti si fermano al binomio elementare Nord laborioso/Sud fannullone. E infatti, non sono mica passati molti anni da quando Salvini in persona, cantava “Senti che puzza fuggono anche i cani stanno arrivando i napoletani”, da quando la leghista scriveva “forza Etna, forza Vesuvio” e da quando il giovane delegato mantovano commentava: “ancora una volta, verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culto di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”.

Cari sardisti-Salviniani, caro Arbau che stai salendo sul carro, cari tutti voi che vi apprestate a regalare a Salvini in governo di questa regione, vi siete accontentati di poco. Vi è bastato che la Lega passasse da un gretto ”prima il nord” ad un altrettanto gretto “prima gli italiani”, ma sempre di grettezza si tratta... lavorerò con tutte le mie energie perchè Salvini metta giù le mani dai quattro mori.

Di Lucia Chessa.

Nessun commento:

Posta un commento