sabato 11 agosto 2018

Rassegna stampa 11 Agosto 2018


La Nuova

Il Pd ora chiama a raccolta il centrosinistra
Il segretario Cani convocherà la coalizione che aveva vinto le
elezioni del 2014 entro la fine del mese

CAGLIARI

Il tavolo del centrosinistra sarà convocato prima delle fine d'agosto. È questa l'intenzione del segretario del Pd, Emanuele Cani, che ha concluso un primo giro di consultazioni interne al partito, con un vero tour de force cominciato all'indomani dell'elezione, il 19 luglio, ad Abbasanta. La riunione della coalizione che ha vinto le Regionali del 2014 è una priorità, ha detto più volte Cani: «Non solo dobbiamo stringere i rapporti fra gli alleati, ma soprattutto valutare tutt'insieme se allargare o meno la coalizione a nuove forze politiche ed ad altri movimenti, penso ad esempio al cosiddetto partito dei sindaci, saliti alla ribalta in questi mesi. Tra l'altro sarà in quell'occasione che cominceremo a parlare del programma per le Regionali, ancora prima della decisione condivisa sul candidato-presidente del centrosinistra»

Qualche contatto con le altre componenti della coalizione c'è già stato, ma sono stati soprattutto informali. Subito dopo essere stato eletto, Cani s'è preoccupato prima di tutto dello stato di salute del Pd. Che, come si sa, è uscito male dalle elezioni Politiche di marzo e anche dalla lunga stagione dei conflitti fra le correnti isolane, comunque non ancora completamente rientrati. Cani, va ricordato, è stato votato solo dai popolari-riformisti dell'area Cabras-Fadda, dai renziani della prima ora e dagli ex Diesse.

Mentre all'assemblea decisiva di Abbasanta il gruppo di Renato Soru non ha partecipato, rimanendo fermo sulla decisione che invece sarebbe stato necessario un congresso straordinario in autunno. Così ancor prima di nominare la segreteria, l'ha fatto qualche giorno fa, Cani ha incontrato il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l'altro giorno i consiglieri regionali del partito e una seconda volta il governatore. In quelle riunioni sono state messe a punto le priorità per gli ultimi mesi di legislatura - dall'urbanistica ai trasporti, dalla lotta alla disoccupazione all'energia - e s'è parlato molto della necessità che il Partito ritorni a presentarsi compatto agli elettori e anche agli alleati di governo.

Poi Cani ha incontrato i segretari provinciali del Pd, con l'obiettivo dichiarato di ricostruire, in tempi brevi, quella «presenza capillare sul territorio che deve ritornare a essere uno dei punti di forza del partito». Conclusi i vertici interni, entro la fine del mese il segretario incontrerà gli alleati. «Ascolteremo tutti – ha detto il giorno in cui ha presentato la segreteria - ed è dal tavolo del centrosinistra che ha vinto nel 2014 che vogliamo ripartire con un nuovo programma che sia ancora una volta vincente». E soprattutto convincente anche per il resto della coalizione.

Unione Sarda

Onorevoli sardi stakanovisti: già prodotte oltre 400 leggi
Il lavoro alla Camera e al Senato dei venticinque rappresentanti dell'Isola

I parlamentari sardi sono dei grandi lavoratori, ad eccezione di
Andrea Mura. Hanno un'elevata percentuale di presenze alle votazioni,
hanno partecipato ai dibattiti, presentato interrogazioni e presentato
403 proposte di legge, di cui 19 prodotte direttamente. Ce ne sono tre
che non hanno mai saltato un voto: Alberto Manca, Emiliano Fenu e
Christian Solinas. Il deputato e il senatore del Movimento 5 Stelle ha
partecipato a tutte le 546 votazioni della Camera e alle 854 del
Senato, come il segretario sardista.

NUMERI DI RILIEVO Non che gli altri siano meno presenti: il
pentastellato Gianni Marilotti ha saltato solo una chiamata, il
collega Nardo Marino 4, Elvira Lucia Evangelista 6, l'azzurro Emilio
Floris 7 e via elencando, sempre su percentuali vicine al 100%. Le
singolarità sono rappresentate, oltreché dal velista dimissionario, da
Vittoria Bogo Deledda - presente a circa una votazione su quattro (ma
nel 41,6% delle volte era impegnata in missione (in questo caso non si
tratta di assenza) - e da Giuseppe Luigi Cucca (Pd), che quando non
era in Aula era impegnato in missione e non ha fatto nessuna assenza.

LA PRODUTTIVITÀ Ma che cosa hanno prodotto i parlamentari sardi dal 23
marzo, quando si sono insediati negli emicicli dei palazzi romani? In
questo caso i numeri danno un'indicazione ma non dicono tutto.
Altrimenti Salvatore Deidda, deputato cagliaritano di Fratelli
d'Italia, straccerebbe tutti i colleghi visto che ha presentato tre
proposte di legge come primo firmatario (sul riconoscimento della
fibromialgia come malattia invalidante, sul riscatto del periodo del
corso di studio universitario a fini pensionistic e sui tipi di
navigazione per i quali è obbligatorio il possesso della patente
nautica) e 63 come cofirmatario, ha proposto quattro commissioni di
inchiesta ed ha presentato 21 tra interrogazioni e risoluzioni, tre
ordini del giorno, è intervenuto su nove provvedimenti in Aula e in
commissione. Dietro di lui Solinas che ha messo la firma su 53 disegni
di legge del suo gruppo ed ha presentato una sua proposta di modifica
dello Statuto sardo in materia di lingua, cultura e e ordinamento
scolastico.

LE PROPOSTE DI LEGGE Del resto se per molti partiti è prassi
coinvolgere i propri parlamentari su proposte di legge elaborate dai
gruppi, meno frequente è che si predispongano testi di propria
iniziativa. Lo ha fatto la dem Romina Mura con sei progetti su
collegamenti marittimi con la Sardegna, individuazione dei beni
culturali oggetto di tutela, sull'istituzione dell'insegnamento
dell'educazione civica nella scuola primaria e secondaria; istituzione
del reddito di insediamento per chi va a vivere in piccoli comuni di
aree svantaggiate e nelle zone interne; risarcimento delle vittime di
reati violenti mentre una riguarda la ratifica di una convenzione
internazionale su inquinanti organici persistenti.

SARDEGNA, NEL MIRINO Ugo Cappellacci (FI) ha predisposto due progetti
di legge: uno trasferimento alla regione Sardegna delle funzioni
relative alla continuità territoriale marittima, un altro
sull'Istituzione della figura professionale di autista soccorritore.

Alla sua seconda legislatura tra i banchi pentastellati, Andrea
Vallascas (M5S) ha presentato quattro proposte: su disposizioni per la
promozione e la disciplina del commercio equo e solidale, sulla
riqualificazione energetica e il rinnovo edilizio degli edifici, sulla
qualificazione professionale per l'esercizio dell'attività di
estetista, sul divieto dell'utilizzazione di tecniche esplosive per
l'ispezione dei fondali marini.

Elvira Evangelista, avvocata nuorese
del Movimento 5Stelle, ha presentato una norma sull'abrogazione del
divieto direformatio in peius nel processo d'appello in caso di
proposizione dell'impugnazione da parte del solo imputato mentre
Gianni Marilotti, insegnante e scrittore pentastellato, ha presentato
un ddl che si propone di disciplinare l'accesso ai corsi universitari.

Emanuela Corda ha invece scritto una norma sull'esercizio della
libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di
polizia ad ordinamento militare. Gran parte dei parlamentari sono in maggioranza. Si tratterà di vedere se il trend di produttività sarà confermato e soprattutto che esito
avranno le loro iniziative. Fabio Manca

Andrea Mura, il giallo della laurea
Non si trova traccia del titolo honoris causa inserito dal deputato
nel suo curriculum

Nella scheda del deputato dimissionario Andrea Mura c'è un titolo di
cui non si trova traccia: la laurea honoris causa in Scienze motorie.
L'esponente del Movimento 5 Stelle la cita accanto al titolo vero, il
diploma di istituto tecnico industriale. Ma dottore, seppure per
meriti sportivi, Mura non risulta esserlo mai diventato.

È vero che la giunta del corso di laurea in Scienze motorie e sportive
dell'università di Cagliari due anni fa predispose una proposta al
consiglio, ma l'idea dei docenti Andrea Loviselli, Antonio Crisafulli
e Filippo Tocco non venne mai formalizzata, come conferma l'ateneo
cagliaritano. Insomma, il lungo percorso per ottenere il titolo, che
passa anche per il senato accademico e il ministero dell'Istruzione,
non è mai stato avviato. Di quel corso di laurea, semmai, Mura è stato
apprezzato testimonial. Niente di più.

«UN MAESTRO» «Andrea Mura è considerabile un maestro per la grande
passione e dedizione verso lo sport e della vela in particolare ma
anche e soprattutto sotto l'aspetto umano e lavorativo. Infatti
impersona, come si evince dal suo curriculum, lo spirito o che il
corso di laurea in scienze motorie e sportive si propone di
trasmettere nel suo cursus studiorum », si leggeva nelle motivazioni
della proposta per la laurea.

E ancora: «L'attribuzione di una laurea honoris causa a Mura vuole
essere anche un riconoscimento della nostra Università ad un uomo che
ha regalato alla città di Cagliari, che lo ha visto fare i primi bordi
sin da bambino. L'ultimo riconoscimento avuto nel dicembre 2016 con la
medaglia al merito della Marina Militare avvalora a ancor di più la
nostra richiesta», concludevano i proponenti. «Infine conferendo la
laurea ad Andrea Mura l'Università espone il corso di Scienze Motorie
a livello dei mass media che l'atleta Mura concentra su di sé,
promuovendo la cultura della Vela praticata ed insegnata in Sardegna a
livello internazionale». (f. ma.)

Dimissioni, decisione a settembre
Il percorso sulla decadenza del velista cagliaritano

La Camera deciderà a metà settembre quando calendarizzare il voto
sulle dimissioni da deputato di Andrea Mura. Dopo la pausa estiva, la
conferenza dei capigruppo si riunirà infatti nella settimana tra il 10
e il 15 per decidere l'ordine del giorno dei lavori.

Se arrivasse il voto favorevole - probabile ma non scontato - prima di
indire un secondo round elettorale potrebbero passare diversi mesi.
Tanto che le suppletive nel collegio Sardegna uno - Burcei, Cagliari,
Maracalagonis, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Sinnai e
Villasimius - potrebbero coincidere con le Regionali, previste a
febbraio 2019. Sarà il ministero a stabilirlo.

Il collegio è formato da 240.137 elettori (il dato è aggiornato al
giorno delle elezioni politiche). Il 4 marzo votarono in 161.361
(67,20% degli iscritti). Il pentastellato Mura vinse il collegio
conquistando 60.442 voti e battendo nettamente il candidato di Fiorza
Italia Ugo Cappellcci, che si fermò a 24.098 (ma fu poi eletto nel
plurinominale) mentre il Pd si fermò a 23.220. La Lega conseguì un
risultato storico con 17.740 voti. Più staccati Fratelli d'Italia
(7.189 preferenze) e Liberi e Uguali (5.909).

Le elezioni suppletive si sono svolte una sola volta nell'Isola: nel
2000, quando il deputato ogliastrino Giovanni De Murtas morì in un
incidente stradale a San Priamo. Si tornò alle urne e al suo posto,
nel collegio uninominale di Tortolì, venne eletto Antonio Loddo.

Intervista a Marco Pignotti, docente di storia della comunicazione politica
«Regionali e suppletive di Cagliari, test decisivi anche per il Governo»

«La elezioni suppletive in Sardegna, se si faranno, saranno un test
importantissimo a livello nazionale per testare il gradimento del
governo Lega-Cinquestelle e saranno altrettanto importanti in chiave
regionale, soprattutto perché daranno indicazioni sulle alleanze».

Marco Pignotti, docente di Storia della comunicazione politica
all'università di Cagliari, ha davanti a se un perfetto caso di studio
per i suoi studenti. «Poche elezioni sono state così interessanti in
passato, sempre che ci siano».

Perché ha dubbi?
«Perché in Italia è tradizione non accettare le dimissioni dei parlamentari».
Ma in questo caso è difficile che il Movimento 5 Stelle, e l'alleato
leghista, perdonino Andrea Mura, che si è dimesso proprio perché
cacciato dal suo partito.
«In effetti il Movimento, contrariamente a ciò che hanno sempre fatto
i partiti con i loro impresentabili e assenteisti, ha saputo
trasformare un punto di debolezza in un punto di forza».

Per quali ragioni ritiene che siano elezioni di raro interesse?
«Innanzitutto perché bisogna vedere se Lega e M5S saranno ancora
alleati o saranno avversari».

Non ritiene probabile l'alleanza?
«Non è scontato perché la Lega finora alle elezioni si è alleata con
Forza Italia».

E se si si presentassero assieme?
«Bisognerebbe vedere se nel Movimento prevarrà la forza manifestata
alle politiche o la debolezza palesata nelle amministrative, ad
eccezione delle grandi città».

Il Movimento dovrà anche dimostrare che il collegio di Cagliari l'ha
vinto per la sua forza e non per la popolarità di Mura.
«Esatto, anche questo è interessante».

E lei che idea si è fatto.
«Secondo me avrebbero vinto con chiunque. Non che Mura non sia un
personaggio forte e conosciuto, ma a mio avviso non è stato
determinante».

Per le suppletive anche le altre forze politiche si riorganizzeranno.
«Certo, ma a me pare che il credito che ha accumulato l'M5S sia ancora
alto. Al contrario gli altri partiti vivono situazioni di difficoltà».

Si riferisce a Pd e FI?
«Il Pd non ha ancora trovato una proposta politica e credo che se la
troverà serva almeno una legislatura per riprendersi».

E Forza Italia?
«Anche loro sono in difficoltà, come dicono i numeri tanto che nessuno
esclude una candidatura di Berlusconi per il seggio di Cagliari».

Però il Pd governa alla Regione e a Cagliari.
«In effetti quello sardo è l'ultimo governo regionale a connotazione
renziana. Ricordo Renzi alla Fiera che benedice Pigliaru davanti a
migliaia di persone. La gente respirava un'aria di trasformazione. Se
oggi si ripetesse quel comizio davanti a loro ci sarebbero poche
persone».

Dunque le suppletive ma anche le regionali potrebbero sancire
l'archiviazione del renzismo.
«Sì, lo credo».

E se FI e Pd si accordassero?
«Assieme sono stimati più o meno al 25%, il rischio sarebbe quello di
consegnare il collegio a due partiti di ultraminoranza e ciò potrebbe
essere penalizzante per Cagliari e per la Sardegna».

Torniamo a Lega e M5S: saranno alleati?
«Di sicuro lo scontro tra due partiti che governano assieme non
sarebbe confortante per la tenuta della maggioranza».

Ma sono profondamente diversi e la Lega nell'Isola non è strutturata.
«La Lega potrebbe sfruttare il vantaggio dell'accordo col Psd'Az, ma
ricordo che anche Grillo era un grande amico di Gavino Sale e
sostenitore delle sue idee».

Se si alleassero?
«Lascerebbero poco spazio per gli altri».

Suppletive e regionali saranno molto ravvicinate se non coincidenti.
Dunque le alleanze dovranno essere le stesse per entrambe le
competizioni?
«Questo è il vero nodo. La Lega nel Nord Italia è ancora legata a FI e
un'alleanza diversa manderebbe in crisi le giunte dove governano
assieme».


Ritiene che ci sia spazio sufficiente per un'offerta politica diversa
dal pentaleghismo?
«Sì, a mio avviso c'è mercato soprattutto nell'elettorato di destra ma
serve una sommatoria di sigle diverse, almeno dieci, slegate dai
partiti tradizionali». (f. ma.)


COMUNE CAGLIARI - LE NOMINE. Roberto Porrà, ex Riformatori e Psd'Az,
nuovo presidente del Cda. Scontro sulla guida del Ctm Zedda nel mirino di Chessa

Roberto Porrà è il nuovo presidente del Ctm. «Gli ex sardisti si sono
venduti e hanno assecondato l'operazione di Zedda, un traditore»,
tuona il segretario cittadino Psd'Az Gianni Chessa. La nomina era
scritta da tempo ed è stata formalizzata con la riunione dei soci di
giovedì mattina. Porrà, ex esponente dei Riformatori e primo dei non
eletti col Psd'Az alle ultime amministrative, è stato nominato su
indicazione del Comune assieme a Barbara Manca e Renato Lai mentre
Antonella Loddo è stata scelta dalla Città metropolitana. La squadra è
completata da Giancarlo De Campus che era già stato confermato dal
Comune di Quartu.

L'ACCORDO COL PSD'AZ «Quando avevamo fatto l'alleanza con Zedda, aveva
assicurato che ci sarebbero spettati uno o due assessori, a seconda
del risultato elettorale, e tutto il Ctm - ricorda l'ex assessore ai
Lavori pubblici sardista Gianni Chessa - nel frattempo Zedda ha
trattato con gli altri e li ha portati dalla sua parte lasciandogli
solo un assessorato e la poltrona da presidente del Cda».

Il segretario cittadino Psd'Az da tempo aveva previsto che sarebbe andata
così e ora è un fiume in piena. «I consiglieri Matta, Stara e Lai
hanno tradito il partito e gli elettori per accontentarsi delle
briciole, facendo il gioco di Zedda - attacca - il Pd voleva tenere
Murru al Ctm e guadagnare un assessorato: così è nata tutta questa
operazione: la questione dell'accordo con la Lega è stata solo una
copertura».

IL CENTRODESTRA L'ex senatore Piergiorgio Massidda stronca i nuovi
componenti del Cda. «Tutto è andato come avevamo previsto, ma la
questione che mi preoccupa di più è che queste persone non hanno
nessuna esperienza in materia. Nel 2019 il trasporto pubblico locale
sarà messo a bando e non ci faremo trovare all'altezza». Promuove la
nomina di Roberto Porrà il capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru.

«Chi governa decide ed è giusto che assuma le proprie decisioni -
commenta - conosco molto bene Roberto, è un amico e una persona che
stimo e sono contento che sia stato premiato dal centrosinistra che
lui ha appoggiato durante le elezioni». Dopo la frattura tra i
sardisti e la nascita del gruppo “Autonomisti con Lussu”, il nuovo
presidente del Ctm aveva lasciato il partito dei Quattro mori.

Quando era consigliere dei Riformatori aveva Alessio Mereu come capogruppo.
«Tra Sfirs, Bic Sardegna e Ctm è stato eletto in tre Cda con
altrettante formazioni politiche - attacca il capogruppo di Fratelli
d'Italia - che segnali diamo ai giovani? Mi domando se essere seri
nella vita e nella politica abbia ancora un valore».
Marcello Zasso


Il vicecoordinatore Piras:
«Puntiamo su giovani e sindaci»

In attesa che, subito dopo Ferragosto, Silvio Berlusconi
nomini il nuovo coordinatore regionale di Forza Italia, dovrebbe
essere Pietro Pittalis, è il vicecoordinatore Ivan Piras a tenere le
fila del partito. Lo ha fatto con un comunicato in cui apre ai
giovani: «Devono essere a guidare il rinnovamento di Forza Italia -
scrive in un comunicato e quindi anche il cambiamento della politica
in Sardegna ormai a pochi mesi dalle elezioni regionali dell'anno
prossimo». Dopo aver incontrato una trentina di amministratori del
centrodestra, la convinzione di Piras è questa: «Il nuovo corso deve
nascere dai territori, con il coinvolgimento dei sindaci, consiglieri
comunali e rappresentanti della società civile».

La nomina del nuovo
coordinatore, dopo le dimissioni di Ugo Cappellacci, è attesa la
prossima settimana. Alla vigilia di Ferragosto, come annunciato
qualche settimana fa, Berlusconi dovrebbe arrivare a Villa Certosa e
nei giorni di Ferragosto dovrebbe esserci la nomina ufficiale di
Pietro Pittalis.

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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