mercoledì 1 agosto 2018

Rassegna stampa 01 Agosto 2018


La Nuova

Mura cacciato dal M5S Ma resta in Parlamento Il deputato espulso dal movimento entra nel gruppo misto della Camera Sotto tiro per le assenze, si era giustificato: «Io la politica la faccio in barca»

di Gianna Zazzara

Andrea Mura, il deputato-velista finito nell'occhio del ciclone per il suo originale modo di intendere la politica, che pretende di svolgere in mezzo al mare, continuerà a fare il parlamentare. Nonostante l'espulsione dal Movimento 5 Stelle - comunicata lunedì sera all'assemblea di Montecitorio dalla vicepresidente Maria Edera Spadoni - Mura continuerà a far parte della Camera dei Deputati. Il velista cagliaritano, infatti, vincitore per tre volte di seguito della Ostar, una delle più dure regate transatlantiche, ha tenuto dritta la barra, non si è dimesso e ora risulta iscritto al gruppo misto, del quale fanno parte altri 21 deputati.

Grazie all'espulsione dal M5S, Mura incasserà per intero l'indennità parlamentare di circa 20mila euro al mese: non dovrà infatti né rendicontare le spese né girare parte dello stipendio al fondo per le imprese, così come previsto dal codice di comportamento dei pentastellati. Per non parlare dei benefit che potrebbe ottenere a fine legislatura: l'assegno di fine mandato e la pensione di parlamentare una volta compiuti 65 anni, cioè tra 9 anni.

Andrea Mura è stato espulso dal gruppo Cinque Stelle per aver collezionato, in soli 5 mesi di legislatura, quasi il 97% di assenze. Intervistato dalla Nuova Sardegna il velista si era giustificato così: «L'ho detto fin dall'inizio al Movimento che non volevo fare il parlamentare ma il testimonial per salvare gli oceani dalla plastica». E ancora: «Un giorno la settimana sono a Roma per la commissione trasporti. Parto col primo volo della mattina e rientro con l'ultimo. In ogni caso, con la maggioranza schiacciante che i 5 Stelle hanno alla Camera dei Deputati, che io sia presente o meno non fa alcuna differenza». Per concludere: «L'attività politica non si svolge solo in Parlamento.

A novembre sono impegnato nella famosa Rotta del rum, una regata transatlantica in solitario che si svolge ogni 4 anni: parte dalla Francia e arriva a Guadalupa, nei Caraibi. Userò la mia imbarcazione, "Vento di Sardegna", per lanciare un appello: salvate gli oceani dalle microplastiche».Nonostante la dura presa di posizione dello stesso capo politico del movimento Luigi Di Maio ( «Mura avrebbe già dovuto dimettersi» ), e di Alessandro Di Battista ( «Restituisca gli stipendi che si è preso fino ad oggi senza aver lavorato adeguatamente» ), il velista ha tenuto duro e si è mantenuto stretta la poltrona di parlamentare.

«Ecco il risultato della espulsione farsa dell'assenteista Mura dal Movimento 5 Stelle: hanno portato in Parlamento un menefreghista che tutti i mesi verrà pagato da noi. Complimenti», ha commentato sulla sua pagina Facebook il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci. Era stato proprio lui, sconfitto da Mura nel collegio uninominale di Cagliari alle elezioni di marzo, a denunciare le sue assenze in Parlamento. «Su 220 votazioni ti sei presentato in aula solo 8 volte- aveva scritto in un post Cappellacci rivolgendosi a Mura - Eppure non mi sembra che tu abbia rinunciato all'indennità da parlamentare di 20mila euro al mese».

«Meglio in barca che stare seduto alla Camera e passare il tempo a scattare selfie», gli aveva risposto il velista. Da lì la bufera e le bacchettate del M5S al deputato che era stato sostenuto nella sua candidatura dall'ex sindaco di Assemini Mario Puddu. Infine, l'espulsione dal gruppo. E ora l'ingresso nel gruppo misto. «Il problema è che Andrea è rimasto lo stesso di quattro mesi fa, è un velista nella testa e nel cuore, e non è riuscito a calarsi nella parte del parlamentare 5 Stelle - ha spiegato il suo ex compagno di partito, Mario Puddu - Per noi il deputato deve andare a lavorare, ma in Parlamento, non altrove».


Unione Sarda

Consiglio, poche assenze Il record è di Cappellacci
Il “registro” della legislatura: in 7 non hanno mai saltato una seduta

In quattro anni ha saltato quasi una seduta su quattro (il 23,5 per
cento) e ha disertato oltre la metà delle votazioni, in tutto 1.599 su
2.899: il record di assenze in Consiglio regionale tra il 2014 e il
2017 spetta a Ugo Cappellacci, ex coordinatore regionale di Forza
Italia, che da marzo siede tra i banchi della Camera. Secondo le
statistiche pubblicate sul sito istituzionale dell'aula Cappellacci ha
una “giustificazione” per motivi politici o per missioni solo nell'1
per cento dei casi (19 su 1.599). Il suo collega di partito Giuseppe
Fasolino, sindaco di Golfo Aranci, ha un identico tasso di assenza
alle sedute (65 sulle 276 prese in considerazione) ma ha partecipato a
un numero superiore di votazioni, circa due su tre.

I PIÙ ASSENTI Nella classifica delle assenze collezionate dai
consiglieri eletti quattro anni e mezzo fa, i due azzurri sono seguiti
da Marcello Orrù, eletto nel Psd'Az e da poco passato al gruppo
Fratelli d'Italia Sardegna. Sotto il podio, dominato dall'opposizione,
ecco un esponente della maggioranza: al quarto posto c'è Gavino Manca
(Pd), anche lui passato come Cappellacci dall'aula di via Roma a
quella di Montecitorio.

Il deputato sassarese è stato assente al 28
per cento delle votazioni e al 12 per cento delle sedute. Nel
complesso l'immagine restituita dalle tabelle del sito istituzionale è
quella di un consiglio in cui la partecipazione è alta. Il tasso di
assenza media dalle sedute è del 3,9 per cento, e del 17,4 per cento
se si prendono in considerazione le votazioni.

SEMPRE PRESENTI I consiglieri che possono vantarsi di non aver mai
saltato una riunione dell'aula sono sette. Molti sono del Pd:
Salvatore Demontis (da febbraio direttore generale del Cip, il
Consorzio industriale del nord-ovest Sardegna), Cesare Moriconi,
Rossella Pinna, tutti in consiglio dal 2014, insieme al presidente del
Consiglio Gianfranco Ganau. Poi c'è anche Paolo Truzzu (Fratelli
d'Italia), mai assente come il collega di partito Gennaro Fuoco e il
consigliere del gruppo misto Paolo Luigi Dessì: questi ultimi due però
hanno partecipato solo all'ultimo scorcio di legislatura, perché sono
entrati in carica tra maggio e settembre del 2017.

GLI INNESTI Non sono gli unici ad essere entrati in corsa nella
legislatura. Negli ultimi cinque anni in Consiglio si sono alternate
ben 75 persone per 60 posti. La legge elettorale ha regalato l'aula
più cangiante della storia autonomistica sarda. E ai seggi ottenuti
per ricorso si sono aggiunti da poco i ricambi tra i primi dei non
eletti, per rimpiazzare i consiglieri che da marzo si sono trasferiti
a Roma, direzione Camera e Senato. Nel gruppo degli eletti in
parlamento, oltre a Ugo Cappellacci e Gavino Manca, ci sono l'azzurro
Pietro Pittalis, presente al 98,2 per cento delle sedute del consiglio
regionale, e Christian Solinas (95,1 per cento di presenze) del
Psd'Az.

IL SISTEMA La partecipazione al voto dei consiglieri regionali -
pubblicata come prevedono le norme sulla trasparenza nel sito internet
istituzionale - è stata calcolata «esclusivamente dalle votazioni
effettuate mediante procedimento elettronico o appello nominale,
comprese le verifiche di numero legale, in quanto nelle votazioni per
alzata di mano non viene registrato il nome dei votanti», specifica il
portale, che aggiunge: «I dati non evidenziano quando la mancata
partecipazione alle votazioni sia dovuta a malattie o altre cause
giustificate». I consiglieri poi vengono ritenuti assenti “d'ufficio”,
anche se hanno segnato la loro presenza all'inizio della seduta,
quando non partecipano a più di un terzo delle votazioni dell'aula.

IL GOVERNATORE Un sistema diverso è invece previsto per il governatore
Francesco Pigliaru. Dal 2014 al 2016 il governatore è stato sempre
presente alle sedute, mentre per il 2017 i dati non sono stati
rilevati, sulla base di una delibera dell'ufficio di presidenza.
Michele Ruffi

Il velista cacciato dall'M5S
Mura nel Misto Lega-Psd'Az, nasce il gruppo

A una settimana dall'annuncio dell'espulsione, ieri il Movimento 5
Stelle ha formalizzato la cacciata di Andrea Mura dal gruppo del M5S.
A comunicarlo all'Aula è stata la vicepresidente Maria Edera Spadoni.
Di conseguenze Mura da ieri risulta iscritto al gruppo Misto.

I capigruppo pentastellati la scorsa settimana avevano invitato Mura a
dimettersi ma al momento il deputato-velista non ha comunicato le sue
intenzioni. Certo è che avendo aderito al gruppo Misto potrebbe non
sentirsi più vincolato a versare parte dei suoi emolumenti (5.346 euro
di indennità più una diaria di 3.503 e un rimborso spese di mandato di
3.690) a un fondo, come previsto da un contratto che tutti i candidati
sottoscrivono prima di essere inseriti in lista. Tuttavia l'iter delle
dimissioni per motivi personali è più difficile di quanto sembri.

Nella scorsa legislatura un altro deputato pentastellato, Giuseppe
Vacciano, tentò per cinque volte di lasciare il suo incarico ma l'Aula
bocciò ogni tentativo. Questa volta sarebbe più semplice visto che il
Movimento, assieme alla Lega, ha la maggioranza dei seggi alla Camera.

Sulla scia del caso Mura, l'M5S aveva invitato gli altri partiti ad
espellere i deputati assenteisti pubblicando la lista con i loro nomi.
NASCE IL GRUPPO LEGA-PSD'AZ Ieri è stata formalizzata anche la nascita
del gruppo Lega Salvini premier-Partito sardo d'azione. «Matteo
Salvini e la Lega hanno dato prova di quella lealtà e correttezza che
io ho sempre dichiarato e sostenuto senza tentennamenti», ha
commentato Christian Solinas.

L'APPRODO A UN PORTO SICURO
di LUCA ROJCH

La tempesta mediatica e la scomunica arrivata dal
vicepremier Di Maio non lo hanno portato alle dimissioni del velista
prestato al parlamento. Tra l'altro lui da sempre sostiene di avere
detto in anticipo ai vertici del Movimento che la sua attività
sportiva non si poteva troncare in modo netto, anche in caso di
elezione. Conquistata la poltrona, con oltre 60mila voti, ha
dimostrato di preferire le correnti degli oceani a quelle dei partiti.
Ma nello stesso tempo di essersi già adeguato all'habitat di
Montecitorio. Emolumenti compresi.

Nessuna volontà di dimettersi. Mura
potrà continuare ad andare a Roma una volta alla settimana. Non dovrà
più rendere conto delle sue assenze dall'aula al Movimento, o ai suoi
detrattori. E tra l'altro da oggi non dovrà neanche rinunciare a una
parte dello stipendio da parlamentare, che da portavoce grillino
avrebbe dovuto versare nel conto per il microcredito creato dai 5
Stelle. In altre parole la tempesta che doveva affondare la barca
politica del parlamentare Mura l'ha spinta in un porto franco.

Non so se i 5 Stelle volessero davvero infliggere una punizione tanto dura al
velista anarchico. E forse dimostrano di non maneggiare ancora con
l'abilità dei volponi mannari della Prima Repubblica la grammatica
parlamentare. Ma in fondo, a sentire il loro guru Casaleggio, il
parlamento è destinato a scomparire, come la democrazia. Roba antica.
Più antica della Tav. Oggi ci si può costruire un mondo sintetico su
misura. Ci sono le nuove tecnologie, c'è la stampante in 3d. Il
televoto affiancherà i parlamentari che saranno estratti a sorte nella
nuova autarchia sovranista gialloverde.@LucaRojch

-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento