giovedì 2 agosto 2018

Rassegna stampa 02 Agosto 2018


UNIONE SARDA

M5S, tre sfidanti per Puddu - Regionarie:  in corsa 400 candidati, manca l'ex senatore Cotti. Nella scalata verso Villa Devoto anche Marina Monagheddu, Anna Sulis e Luca Piras

Quattro anni fa non presentò liste, oggi il Movimento Cinquestelle è il primo partito della Sardegna e ieri gli iscritti hanno votato sulla piattaforma Rousseau per scegliere i candidati consiglieri per le elezioni regionali di febbraio 2019. Circa quattrocento per 59 posti, la metà dei quali saranno riservati a donne. Oltre ai quattro per un posto da candidato governatore.

GLI ASPIRANTI PRESIDENTI Super favorito è Mario Puddu, l'ex sindaco di Assemini e coordinatore regionale del movimento, punto di riferimento nell'Isola per tutti i big, da Luigi Di Maio ad Alessandro Di Battista. Cliccando sul suo profilo nella piattaforma si può leggere la dichiarazione d'intenti: «La mia candidatura nasce dall'amore totale per la Sardegna, unito all'entusiasmo del Movimento 5 Stelle.

Il mio senso di appartenenza ai valori dell'Isola è da sempre manifesto, come dimostra la bandiera dei quattro mori che io stesso ho portato nel mio ufficio comunale, il primo gesto da sindaco della città che ho avuto l'onore di rappresentare per cinque anni». Puddu sogna «una Sardegna proiettata in una dimensione mediterranea, europea, internazionale, in cui il mare rappresenti una risorsa e non un ostacolo, un mezzo prezioso per la nostra mobilità».

AMBIENTE Un'Isola «i cui abitanti siano rispettosi del territorio e del paesaggio come del bene più nobile, in cui nessuno si permetta di abbandonare i rifiuti in spiaggia, nei bordi delle strade e nella campagne, che dica no all'inquinamento, specie quello perpetrato con l'alibi dell'occupazione a tutti i costi, una terra in cui la necessità del profitto non sia mai più importante del rispetto dell'uomo e dell'ambiente». Puddu, laureato in ingegneria civile, è l'uomo da battere. Soprattutto per i candidati del centrodestra e del centrosinistra. Alle regionarie, invece, la sua vittoria è scontata. Tre gli sfidanti: due donne - una dirigente dell'assessorato al Lavoro Marina Rita Monagheddu e una dipendente dell'Aspal, Anna Sulis - e un docente universitario, Luca Piras.

IL MECCANISMO Per i candidati alla presidenza della Giunta gli iscritti hanno potuto esprimere una sola preferenza. Tre per i consiglieri regionali potenziali. Ogni militante ha potuto vedere solo quelli della provincia di appartenenza. Solo nel collegio di Cagliari si sono presentati in 134, 63 in quello di Sassari. Tra i 134 non compare il nome di Roberto Cotti, l'ex senatore che lo staff grillino aveva escluso alle precedenti parlamentarie.

Stavolta Cotti avrebbe deciso di non presentarsi. Dai candidati di Cagliari dovranno uscire 20 nomi, 12 dalla lista di Sassari, 6 rispettivamente da Nuoro, Oristano e dalla Gallura, 4 dal Sulcis e 2 dall'Ogliastra. I risultati delle primarie si conosceranno tra una, massimo due settimane. Per le parlamentarie c'era voluto molto di più. Roberto Murgia

I nomi
Ambientalisti e imprenditori sognano il posto in Aula

Per qualcuno è già il secondo tentativo nella corsa alla candidatura,
per altri si tratta di una prima assoluta. In tutta l'Isola sono circa
quattrocento gli aspiranti consiglieri che hanno partecipato alle
“regionarie” del Movimento 5 Stelle. Imprenditori, dipendenti
pubblici, insegnanti, consiglieri comunali. A Cagliari si sono
iscritti in 137 alla piattaforma Rousseau.

Tra questi gli imprenditori
Alessandro Alfonso (Caffè degli Spiriti di Cagliari), Sergio Podda
(gestione rifiuti), Nicola Paganelli (ristoratore a New York),
l'ambientalista Paolo Erasmo e l'assicuratore Bruno Corda.
A Oristano sono 38 gli attivisti che hanno tentato il salto in
Consiglio regionale, a Sassari altri 63: tra loro la consigliera
comunale Desiré Manca e Roberto Cappuccinelli, che aveva corso per un
posto in Senato anche alle parlamentarie.

Poche donne in corsa nelle regionarie. Ma nelle prossime elezioni per
il rinnovo del Consiglio scatterà l'obbligo di candidarne in ciascuna
lista il cinquanta per cento per rispettare la parità di genere.
Quindi tra i 60 nomi del Movimento 5 Stelle ci saranno almeno 30
donne.

La Nuova

L'ex sindaco di Assemini non è l'unico candidato dei 5 stelle a
guidare la Regione. Gli avversari: una dirigente regionale, una dipendente pubblica e un ricercatore. Tre sfidanti per Puddu nella corsa a governatore

di Umberto AimewCAGLIARIQuattro candidati per la presidenza della
Regione, due uomini e due donne, e poi altri 350, o forse 400, in
corsa come consiglieri. Gli iscritti del Movimento 5 stelle si sono
scatenati nelle loro primarie online in vista della elezioni del 2019.
Alle 10 lo Staff della Piattaforma Rousseau ha schiacciato lo start è
sono partite le Regionarie in Sardegna. Alle 19 ha detto stop e fra
una o due settimane si saprà chi avrà vinto nella battaglia interna
delle preferenze, o perso. A quel punto chi avrà avuto la meglio farà
parte della pattuglia ufficiale formata dai 60 candidati
«pentastellati».

Anzi, meglio: 59, che saranno divisi secondo la
ripartizione dei seggi in ciascuno degli otto collegi, più il
presidente in pectore.I quattro presidenti. Il coordinatore regionale
Mario Puddu, la cui candidatura era scontata, alla fine tre avversari
li ha trovati. Sembrava destinato a una corsa solitaria e invece a
rovinargli la possibile marcia trionfale si sono messi l'algherese
Maria Rita Monagheddu, 56 anni, dirigente dell'assessorato regionale
al lavoro, Anna Sulis, cagliaritana, 56 anni, dipendente dell'Agenzia
del lavoro e il ricercatore universitario Luca Piras, 51 anni, anche
lui residente a Cagliari.

Il più noto del quartetto è di sicuro Puddu:
primo sindaco del Movimento in Sardegna, ad Assemini nel 2013,
riconosciuto e popolarecatalizzatore dei grillini nell'isola,
fedelissimo di Luigi Di Maio. Dovrebbe vincere e mani basse. Gli altri
tre candidati sono invece tutti da scoprire e qualcosa di più è stato
possibile saperlo attraverso le "dichiarazioni d'intenti" pubblicate
su Rousseau.Eccomi. Puddu ha scritto un po' di tutto: «La mia
candidatura nasce dall'amore totale e viscerale per la Sardegna unito
all'entusiasmo del M5s.

Il mio senso di appartenenza ai valori della
nostra terra è da sempre manifesto, come lo dimostra la bandiera dei
Quattro mori che io stesso ho portato nel mio ufficio comunale, come
primo gesto da sindaco della città (Assemini) che ho avuto l'onore di
amministrare. Non un atto strumentale o studiato però neppure casuale:
semplicemente istintivo, che viene da dentro perché c'è e basta. Così
come mai nessuno di noi si chiederà perché vogliamo bene a nostra
madre». Per aggiungere: «La lingua sarda è tutt'altro che uno slogan
folk bensì il vero e proprio fondamento della nostra identità».

E ancora: «Sogno una Sardegna valorizzata per le sue bellezze ma spesso
messe in ombra e svendute dalla classe politica. Voglio una Sardegna
proiettata in una dimensione mediterranea, europea, internazionale».
Per chiudere: «Voglio, fortemente voglio, una terra i cui abitanti
siano rispettosi del territorio e del paesaggio: è il bene più nobile
che abbiamo. Credo, infine, in un popolo unito e fiero: centus concas,
cincus istellas».Gli altri. Laconica fino alla didascalia è sta la
dichiarazione d'intenti di Anna Sulis, «M'impegno a rispettare i
principi del Movimento», ma subito dopo ha svelato alcune passioni:
socia del Club Alpino e tre raccolte di poesie pubblicate.

È lungo un
romanzo il curriculum di Maria Rita Monagheddu, trenta righe fitte,
mentre il programma di fatto è un riassunto: «Sono pronta a dare una
mano per costituire e far funzionare una squadra che possa restituire
speranza e dignità alla mia Regione, ai sardi, e ai nostri giovani.
Nel momento in cui questo obiettivo sarà affidato a una persona più
valida, ne sarò molto contenta. Se invece mi sarà affidato non lo
porterò avanti da sola neanche per un minuto».

E infine Luca Piras:
«La nostra regione è stata retrocessa dall'Europa ed è stato il
risultato delle attuali e fallimentari politiche, incapaci di guardare
al futuro. In caso di elezione m' impegno ad assumere solo decisioni
nell'esclusivo interesse dei cittadini. Trasparenza e responsabilità
sono pilastri inscindibili. È possibile coniugare sviluppo economico
ed equità sociale». Fra questi candidati gli iscritti hanno scelto il
loro possibile governatore.

Liste affollate in tutte le province: nel nord deroga per Manca e
Ferrara, già consiglieri comunali. Oltre 300 aspiranti onorevoli: 
63 solo a Sassari

CAGLIARI
Ai non iscritti al Movimento l'elenco dei candidati alle Regionarie è
stato negato fino all'ultimo. Scoprire chi fossero i 300 o più in
lizza è stata un'impresa. Alla fine realizzata attraverso scorciatoie
di ogni tipo, in un rimbalzo continuo fra mail e incursioni nella
Piattaforma Rousseau. Con certezza, dopo una gran fatica, sono
diventati pubblici (per non iscritti) i candidati dei collegi di
Cagliari, Sassari, Oristano e in parte della Gallura.Sassari. In
questo collegio, i candidati sono stati 63. La maggior parte attivisti
di vecchia e nuova data.

Tre di sicuro i personaggi: la consigliera
comunale Desirè Manca, a Sassari, e Roberto Ferrara, Alghero, che
hanno ottenuto una deroga speciale dallo Staff. Pur essendo in carica,
si sono potuti ricandidare perché il loro mandato di consigliere
comunali scadrà a maggio e quindi solo per pochi mesi, nel caso che a
febbraio fossero eletti in Consiglio regionale, avrebbero un doppio
incarico, invece di solito vietato dal regolamento dei Cinque stelle.
Il terzo candidato noto ai più è Roberto Cappuccinelli, primo dei non
eletti a marzo alla Camera, nel collegio di Sassari, e che ora
potrebbe essere fra i favoriti nella nuova corsa verso il Consiglio
regionale.

Cagliari. In questo collegio s'è presentato un esercito: 134
candidati per venti posti a disposizione in lista, che tra l'altro è
il numero di seggi riservato alla Città metropolitana. Chi è sceso in
campo, ha postato sulla Piattaforma curriculum, foto (quasi tutti) e
appunti per un prossimo programma elettorale. È certo ad
autocandidarsi siano stati più uomini che donne, una decina, e sarà un
bel problema per lo Staff quando dovrà depositare le liste.

Va ricordato che da 2019 la legge elettorale impone non solo la doppia
preferenza di genere al momento del voto, ma soprattutto il 50 per
cento di parità anche nell'alternanza delle candidature e i partiti
che non la rispetteranno saranno automaticamente esclusi dalla
elezioni. Gli altri collegi. Anche in Ogliastra, Olbia, Medio
Campidano, Sulcis-Iglesiente, Oristano e Nuoro a scendere in campo
sono stati soprattutto iscritti più o meno conosciuti. Dunque, sono
state delle Regionarie a furor di popolo. (ua)

L'ex senatore - Cotti resta fuori ed è mistero
Prima doveva presentarsi come cadidato alla presidenza della Regione,
ma lui lo aveva smentito, poi aveva sparso per la Rete la notizia che
sarebbe sceso come semplice consigliere. Però, alla fine, l'ex
senatore Roberto Cotti non ha partecipato alle Regionarie.

A marzo lo
Staff politico del Movimento, lo aveva escluso dalle Parlamentarie,
lui voleva ricandidarsi, per mai chiariti «contrasti nella gestione de
Cinque stelle in Sardegna», stavolta si sarebbe autoescluso. Almeno
così dovrebbe essere, perché lui ha preferito non far conoscere la sua
versione. Telefonino spento e zero post su Facebook, dalla mattina
fino a tarda sera. Ma le indiscrezioni non mancano e sono queste: per
la seconda volta consecutiva, la candidatura di Cotti sarebbe stata
bloccata dallo Staff e lui avrebbe fatto un passo di lato qualche
giorno prima, evitando così d'incappare nella seconda bocciatura
consecutiva.

Comunque sia andata, intorno all'ex senatore continua a
esserci un alone di mistero. Mai il Movimento ha detto pubblicamente
perché non l'ha ricandidato al Senato. Mai il diretto interessato ha
raccontato la sua versione. Anzi, poco prima delle Politiche s'era
lasciato andare a un post appassionato di questo tipo: «Rimarrò sempre
e comunque un attivista. Sono anche convinto che i destini del nostro
Paese siano ben più importanti di una carriera parlamentare personale,
e la necessità di una svolta a 5 Stelle rimane un obiettivo troppo
importante per mettere in primo piano dinamiche interne sulla scelta
dei candidati». Questo scriveva Cotti alla vigilia di quelle elezioni,
poi s'era detto pronto per le Regionarie, ma alla fine è rimasto in
disparte, alimentando ancor di più il mistero intorno a lui.

Unione Sarda

CONSIGLIO COMUNALE. Lino Bistrussu passa con i sardisti ma sostiene Zedda
Psd'Az, nasce il gruppo ibrido tra maggioranza e opposizione

Lino Bistrussu confluisce nel Psd'Az e nasce un gruppo ibrido :
l'esponente della Base sarà il capogruppo ma resterà in maggioranza
mentre la sua collega Gabriella Deidda resterà all'opposizione.
Il giorno dopo il cambio di denominazione del gruppo leghista in
Senato in “Lega-Salvini Premier-Partito sardo d'Azione” il partito dei
Quattro mori torna formalmente anche a palazzo Bacaredda, coi piedi in
due staffe. È stato Bistrussu ad annunciare di voler seguire le
direttive del suo movimento (La Base da mesi è confluita nel Psd'Az)
ma di volere comunque restare in maggioranza.

Il presidente del
Consiglio Guido Portoghese ha confermato che, per quanto si tratti di
una situazione insolita, sia possibile dare vita al gruppo Psd'Az
anche con i due membri in schieramenti opposti, perché erano stati
eletti nella stessa coalizione. Il sindaco Massimo Zedda ha ammesso
che «questa situazione non mi fa per niente piacere, ma penso che
durerà poco: conoscendo gli uni e il consigliere Bistrussu». Per il
primo cittadino non si tratta un caso politico: «Lo sarebbe stato se
il voto del consigliere Bistrussu fosse stato indispensabile per la
maggioranza».

IL NODO COMMISSIONI Bistrussu è stato l'ultimo Alter Nos, dieci anni
dopo la prima esperienza, e nelle scorse settimane è stato nominato
presidente della commissione Attività produttive. «Ora diventa anche
capogruppo - si è lamentato il suo ex compagno di squadra Aurelio Lai
- non è che una volta sei biondo e una volta sei bruno: vanno riviste
le composizioni delle commissioni». Questo aspetto è stato
sottolineato anche dal sindaco e da Pino Calledda del M5S.

LA ROTTURA ZEDDA-PSD'AZ Inevitabili, durante il dibattito scaturito
dalle parole di Bistrussu, i riferimenti alla rottura tra i sindaco e
i sardisti. Zedda ha ribadito che è stato il partito a cambiare
schieramento in corsa mentre Gabriella Deidda (fino a ieri l'unica
rimasta con la casacca dei Quattro mori prima di essere raggiunta da
Bistrussu) ha ribadito di non aver voltato le spalle a chi aveva
votato per lei. «Il 24 gennaio ho deciso di andare via e seguire il
mio partito, non ho tradito i miei elettori: non mi vendo per una
sedia al Ctm o per una poltrona da assessora».

La seduta si era aperta col ricordo di Paolo Racugno, grande campione
di equitazione scomparso nei giorni scorsi a 101 anni. Durante i
lavori è stato dato anche il via libera alla trasformazione della
società Its Area vasta in Its Città metropolitana, che dai sette
Comuni iniziali ora riguarderà tutti i diciassette dell'hinterland.
Marcello Zasso

Nel mirino tutto il sistema sanità, attacco frontale all'assessore sul
diabete - E il centrodestra occupa l'aula del Consiglio

Luigi Arru non si è presentato in Aula e l'opposizione ha deciso di
occupare i banchi della Giunta. Ieri all'ordine del giorno dei lavori
c'era la discussione di due mozioni, una sulla gestione dei pazienti
diabetici (primo firmatario Marco Tedde di Forza Italia) dove si
chiedeva la rimozione immediata dell'assessore alla Sanità. In
mattinata però la conferenza dei capigruppo aveva deciso di rinviare a
settembre la discussione delle mozioni. Così, una volta in Aula, i
consiglieri della minoranza hanno occupato l'Aula.

Altra capigruppo.
Poi l'annuncio del presidente del Consiglio Gianfranco Ganau:
l'assessore Luigi Arru sarà in Aula giovedì pomeriggio alle 16 per la
discussione delle mozioni. A quel punto l'opposizione ha messo fine
alla protesta. «Non vedendo l'assessore abbiamo deciso per
l'occupazione - ha spiegato la capogruppo di Forza Italia, Alessandra
Zedda - così da convincerlo ad arrivare urgentemente, anche perché
l'intenzione sembrava quella di discutere delle nostre mozioni a
settembre». Alla fine si è deciso di rinviare la seduta sulla mozione
di sfiducia a oggi perché ieri Arru era impegnato sul fronte Aias.

Nel pomeriggio, invece, il Consiglio ha lavorato su altro: prima ha
approvato um disegno di legge in materia di impiantistica sportiva e
per l'abbattimento dei costi per la partecipazione alle trasferte
sportive nelle isole minori della Sardegna, poi ha dato il via libera
a un testo unificato sul sostegno alle cooperative di comunità e
infine a un odg che proroga di tre mesi il mandato alla commissione
speciale sulla grave situazione delle imprese attive nell'artigianato.
Ro. Mu.

La Nuova

Presentata dal consigliere Tedde, Fi. Non viene discussa e
l'opposizione occupa l'aula per protesta
Arru non è in aula, slitta la mozione di sfiducia

CAGLIARILa sanità, come sempre accade chiunque governi, ha accesso gli
animi anche in Consiglio regionale e il centrodestra è arrivato
persino ad occupare l'aula in segno di protesta per un rinvio - che
non ci sarebbe dovuto essere- del dibattito. Oggi comunque ci sarà e
potrebbe essere complicato per il centrosinistra L'antefatto.
All'ordine del giorno dell'annunciata ultima seduta prima delle ferie,
c'erano all'origine anche due mozioni su altrettanti argomenti
caldissimi: i diffusori per i diabetici e la riorganizzazione della
rete ospedaliera ancora all'esame del ministero della salute.

La prima
è stata presentata da Marco Tedde di Forza Italia, che da sempre
sollecita, insieme anche ad altri partiti però di maggioranza: «I
diffusori devono essere distribuiti gratuitamente a tutti i diabetici,
mentre finora ci sono state soltanto delle false promesse». L'altra
invece dal Partito dei sardi, che è in maggioranza, su che fine abbia
fatto la Rete ospedaliera votata ormai mesi e mesi fa dal Consiglio
regionale». Per essere ancora più chiari, quella di Forza Italia dai
più stata però letta come una mozione di sfiducia mascherata nei
confronti dell'assessore alla sanità Luigi Arru.

Il fatto. Però una
volta scoppiato il caso Aias, Arru ha fatto sapere di prima mattina
che non sarebbe potuto essere in aula perché impegnato nella vertenza.
Qualcuno nel centrosinistra, sostengono diverse indiscrezioni, avrebbe
addirittura tirato un sospiro di sollievo per l'improvviso impedimento
dell'assessore. Perché? Perché quando in Consiglio regionale discutono
di sanità, c'è sempre il rischio che la maggioranza cominci a ballare.
Figuriamoci nel caso di una possibile mozione contro Arru. Così, vista
gli impegni dell'assessore, i capigruppo hanno deciso di rinviare le
mozioni a settembre.La protesta. Però la decisione non è piaciuta per
nulla ai consiglieri regionali di centrodestra.

Prima hanno protestato
a lungo, poi occupato l'aula per una buona mezz'ora in segno di
protesta ed erano pronti ad andare avanti ad oltranza. Alla fine,
seppure tra mille difficoltà, il compromesso è stato trovato. Le
mozioni saranno discusse questo pomeriggio, presente l'assessore Arru,
e per lui la seduta rischia di non essere una passeggiata. Anche se il
centrosinistra, che di mattina ha convocato un vertice di maggioranza,
ha fatto sapere: «Mai accetteremo processi sommari». (ua).

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Federico Marini
skype: federico1970ca


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