martedì 4 ottobre 2016

Il Bisso, e l’abisso. Chiara Vigo sfrattata dai locali comunali


Il Museo del Bisso, dovrà sgomberare dai locali comunali del
"Montegranatico" di Sant'Antioco, la decisione dell'amministrazione comunale pare sia dovuta alla inagibilità del locale per inadeguatezza alle norme dell'impianto elettrico.

"Io da qui non mi muovo. Ho fatto sacrifici enormi, ho lottato dieci anni per creare tutto questo e lasciarlo in eredità a tutti. Se proprio mi vogliono cacciare - tuona - che provino a farlo" Disse Chiara Vigo, invece è notizia di questi giorni, deve per forza lasciare il locale.

In Breve, per una cifra che ritengo adeguata in poche migliaia di Euro, si butta all'aria un lavoro di conservazione di un'arte millenaria che il mondoci invidia, mentre si sprecano denari in promozioni improbabili, finanziando iniziative straniere. In Sardigna la cultura arriva sempre dall' oltremare, mentre la nostra viene soppressa, dimenticata, o al più, fatta passare per prerogativa di qualcun altro, importata.

Ma
veniamo appunto a un'altra nota dolente.
Qualcuno spieghi perchè si fanno i concorsi per accedere ai contributi pubblici per le opere cinematografiche e documentaristiche, per cui certi progetti sardi sono puntualmente bocciati a favore di altri continentali. In base a quale criteri sono stati concessi quei denari? Ah ma... girare un telefilm è una cosa non comune, chissà quanti posti di lavoro. Il ritorno di immagine e i posti di lavoro, solo quando a guadagnarci sono gli stranieri.

Dice Marco Gallus, regista sardo di vinti ma non convinti, "Qualche giorno fa è scaduto il bando per presentare progetti per la realizzazione di opere filmiche (e non) in Sardegna. Tutti partecipano con bando, Gianni Morandi e soci no. Una vergogna di cui dovranno darci spiegazione, un insulto per chi lavora in Sardegna, una presa in giro pazzesca. Sono allibito aggiunge, mi chiedo come verrà giustificata questa ennesima distinzione tra "chi fa la fila" e l'italiano che vi accede direttamente"

Si elargiscono denari pubblici per una fiction, spacciata per cultura e non si trovano soldi per mettere a norma l'impianto elettrico di un stanzone adibito a museo, orgoglio e vanto di quel martoriato territorio. Se si spendessero quei 500 mila € per una promozione seria in ambiti internazionali e favorire la cultura e la storia antica di tutto il Sulcis, magari con un documentario prodotto e realizzato da giovani registi e operatori sardi? La politica di (non) governo sardo guarda l'italia, mentre la Sardegna rischia di piombare nell'abisso, accompagnata dall'unico e imperante leitmotiv:
"in
ginocchio da te

Di Gian Piero Murgia.

Nessun commento:

Posta un commento