martedì 18 ottobre 2016

Spopolamento in Sardegna, siamo sempre più soli...

Così come per aborti e metodi anticoncenzionali ad esprimersi in maniera inadeguata sono sempre gli uomini, così per lo spopolamento delle zone interne della Sardegna ad esprimersi è soprattutto chi in un paese non ci hai mai vissuto. Tanto meno ne conosce minimamente le realtà effettive, le dinamiche e gli innumerevoli problemi. Pigliaru osa dire che lo spopolamento delle zone interne è "fisiologico" (!) mentre io oserei dire che è un problema prettamente politico. 

Cosa ne può sapere il nostro Pigliaretto cosa può significare vedere il proprio paese scivolare in un veloce declino?  Cosa ne può sapere dei giovani compaesani che fanno il biglietto solo andata? Cosa ne può sapere di famiglie intere costrette ad abbandonare tutto per trovare lavoro e poter permettere ai propri figli una vita più dignitosa, un'istruzione più adeguata (senza dover ricorrere alle pluriclassi) o anche solo offrire la possibilità di praticare sport diversi dal calcio? Cosa ne può sapere che chi rimane in paese, nonostante abbia un lavoro, sente poi la necessità comunque di andare via perché mancano stimoli, crescita culturale, motivazioni, obiettivi, possibilità di crescita personale? Pigliaru non sa, non può sapere e non vuole sapere. 

Pigliaru considera quei 4 sfigati delle zone interne solo un peso, un problema da risolvere in cui, lui lo sa bene, non vi è una soluzione.


Perché mai investire e compromettere il fantomatico Patto di Stabilità quando poi quei 4 sfigati delle zone interne rappresentano un esiguo bacino elettorale? Lasciamo le zone interne belle selvagge, come dei bei posti per andare a cercare funghi e prendere un po' di fresco in estate, ma tagliamo la sanità (tanto 'sti 4 sfigati le tasse le pagano comunque), tagliamo l'istruzione (per 4 bambini chi se ne fotte), tagliamo i finanziamenti per qualsiasi iniziativa culturale (tanto quei 4 sfigati sono pure ignoranti), tagliamo qualsiasi possibilità di crescita economica (prima questi posti si spopolano e prima il problema è risolto).


Io non so bene quali possano essere le soluzioni per salvare le zone interne; qualche idea ce l'avrei pure ma non è applicabile in questa fase storica e nemmeno in questa era geologica. Certo è che per conoscere i reali problemi bisogna viverli da vicino: solo così si trovano le soluzioni migliori. Io comunque aspetto ancora i Mammut e la maxi glaciazione.

B. Zucca.

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